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Incidente mortale causato da un cinghiale, il caso in Regione e in Parlamento

Chiedono misure urgenti contro l’invasione degli ungulati i consiglieri regionali della Lega, Valerio Mancini e Francesca Peppucci, dopo l’incidente
stradale della scorsa notte, che è costato la vita ad un uomo di
Acquasparta, causato da un cinghiale.

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“Il Consiglio regionale – ricorda Mancini – ha da sempre attenzionato
questo tema, e in qualità di Presidente della Seconda commissione (Ambiente e Agricoltura) ho già dato luogo ad audizioni con l’assessore regionale Roberto Morroni, avvenute sia durante la discussione del calendario venatorio, sia per ascoltare i rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo agricolo per i danni da fauna selvatica”.

Mancini: i cinghiali problema per l’agricoltura e gli automobilisti

“Come gruppo Lega – continua Mancini – ci siamo battuti e abbiamo ottenuto che l’apertura della caccia al cinghiale venisse anticipata al mese di ottobre e non a novembre come inizialmente era stato proposto in Commissione dalla Giunta. I cinghiali – sottolinea – rappresentano un problema non soltanto per l’agricoltura, ma anche per gli automobilisti, pertanto è necessario che vengano adottate quanto prima soluzioni efficaci di contenimento della specie. Inoltre ritengo opportuno che venga rivalutata la possibilità di erogare un risarcimento agli automobilisti che subiscono danni da fauna selvatica”.

Peppucci: inammissibile che i cinghiali siano causa di mortalità

“È inammissibile – rimarca anche Francesca Peppucci – che
l’incolumità dei cittadini venga messa in pericolo dai cinghiali: non
possiamo permettere che questi animali continuino a rappresentare un pericolo per gli automobilisti, ma soprattutto che siano una causa di mortalità. Negli ultimi anni – ricorda e conclude Peppucci – sono stati innumerevoli gli incidenti causati dall’attraversamento dei cinghiali: è un fenomeno che costringe ad un’urgente riflessione per arrivare quanto prima a soluzione concrete, a tutela di tutti”.

Il caso anche in Parlamento

Ma il caso è finito anche in Parlamento. “La tragedia che si è verificata ad Acquasparta ripropone con forza un tema che la Lega ha a cuore e che ha cercato più volte di regolamentare con buonsenso e competenza. Solo l’impostazione ideologica della maggioranza di Governo e del Ministro Costa in particolare hanno impedito fino ad ora di arrivare ad una modifica delle regole che disciplinano il controllo faunistico”, scrivono in una nota i senatori della Lega Luca Brizarelli, capogruppo in commissione Ambiente, Giorgio Maria Bergesio, capogruppo in commissione Agricoltura e Francesco Bruzzone, responsabile del dipartimento Attività Venatoria del partito.

Dal 1992 venti vittime a causa dei cinghiali

Dal 1992, anno di entrata in vigore della Legge 157, si stima che a livello nazionale i cinghiali siano aumentati di oltre il 400%, i caprioli di più del 350%, i cervi addirittura dell’800%, i lupi di oltre il 650%. Oltre a mettere a dura prova agricoltori ed allevatori per i danni subiti, che superano i 200 milioni di euro all’anno, tale proliferazione, nel caso dei cinghiali, ha causato oltre 10 mila incidenti all’anno con più di 20 persone rimaste uccise, un bilancio terribile che da questa notte si è aggravato ulteriormente.

Contro il ministro Costa

“La chiusura del ministro Costa – dicono gli esponenti del Carroccio – e la sua assoluta mancanza di sensibilità al tema del controllo e del contenimento della fauna selvatica, impediscono di adottare le necessarie misure che come Lega abbiamo presentato più volte sotto forma di emendamenti, da ultimo anche nel corso della conversione in legge del “Decreto Semplificazione”. La risposta è sempre la stessa: il Governo non decide e boccia le nostre proposte, rendendosi, di fatto, politicamente complice della strage silenziosa che si abbatte sulle nostre strade a causa della indebita presenza di animali selvatici. Tutto questo è inaccettabile, serve un immediato cambio di rotta che porti a risposte concrete”.