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Inchiesta Valnestore, arsenico al doppio consentito | VIDEO

“A seguito della segnalazione di Arpa Umbria relativa alla non conformità di un pozzo in zona Colonnetta di Tavernelle e della relazione del Dipartimento di Prevenzione dell’USL il Sindaco ha emesso un’ordinanza per divieto di uso a fini idropotabili dell’acqua proveniente dal pozzo stesso che, comunque, risultava già non utilizzato per tali fini. Non vi sono collegamenti con l’acqua proveniente dall’acquedotto comunale che risulta continuamente monitorata e assolutamente sicura“. 

Un pozzo viene chiuso proprio in uno dei punti indicati nell’inchiesta sulla Valnestore e che riguarda la presenza di ceneri, provenienti dalla combustione della lignite della ex centrale Enel di Pietrafitta e da Vado Ligure e La Spezia e anche dalla centrale del porto di Genova. Ceneri su cui la gente chiede di indagare e ceneri che prima che leggi sul trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani si facessero più stringenti vennero usate anche per tombare i rifiuti solidi urbani dei comuni.

Ora che sulla vicenda è calato il silenzio istruttorio dettato dall’indagine in corso della procura, ogni carta e esito di ispezioni, analisi e sopralluogo finisce direttamente sul tavolo del magistrato Paolo Abbritti. Nulla, o pochissimo, trapela se non quello che deve essere divulgato per esigenze che riguardano la salute pubblica. Ecco perché l’esito delle analisi Arpa sull’acqua di un pozzo è stato inviato immediatamente al sindaco di Panicale Giulio Cherubini, (il sindaco è la massima autorità sanitaria di un territorio) che sentito il parere della Usl ha emesso l’ordinanza di non potabilità di quell’acqua.

Ma perché? Perché i livelli di arsenico erano quasi il doppio rispetto a quelli consentiti dalla legge: 19 micro grammi per litro sui 10 previsti come soglia. E’ vero che questo valore qualche tempo fa sarebbe risultato regolare perché il tetto era fissato a 20, ma oggi non è più così, perché lo vuole l’Europa. E allora un semplice cartello di non potabilità al quale nessuno avrebbe fatto caso, anche perché quell’acqua non è mai stato usata a scopo idropotabile ma solo per l’irrigazione dell’erba del campo sportivo di Tavernelle, oggi diventa un campanello d’allarme, perchè quel pozzo si trova sopra uno dei siti indicati per il sotterramento delle ceneri sotto indagine. Tutto da stabilire il collegamento. Non è scontato infatti che la presenza dell’arsenico nell’acqua sia dovuto alla presenza di quel materiale anche se esiste parecchia letteratura sul tema ceneri che indica l’arsenico proprio come uno dei metalli pesanti che può essere rilasciato dalle ceneri se queste sono conservate in ambiente umido.

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Intanto domani, 5 maggio, la Seconda e Terza commissione regionale (Ambiente e Sanità) effettueranno un sopralluogo nella zona circostante l’ex centrale Enel di Pietrafitta, richiesto dai consiglieri del Movimento 5 stelle ai fini di una verifica delle condizioni di inquinamento ambientale. saranno i Sindaci di Panicale e Piegaro a guidare i consiglieri regionali nei siti indagati perché Arpa e Usl che in un primo momento avrebbero dovuto accompagnare il sopralluogo non ci saranno, sempre per la motivazione legata al segreto istruttorio legato all’indagine in corso da parte dei carabinieri (anche del Noe) e della Forestale.