Cronaca

Inchiesta Quarto Passo, imprenditore citato nell’inchiesta: “Estraneo ai fatti, è errore giudiziario”

“Sono totalmente estraneo ai fatti, è un errore giudiziario”. E’ quanto dichiara a Tuttoggi l’imprenditore il cui nome compare nelle carte dell’inchiesta Quarto Passo. Il nome dell’imprenditore in effetti non compare nell’elenco degli indagati “Non ho mai gestito una copisteria, nè ho mai posseduto alcuna quota societaria di attività similari. La mia attività è in tutt’altro campo, quello delle energie rinnovabili. Ho già dato mandato all’avvocato Marco Rosa di querelare chi nelle intercettazioni mi ha tirato in ballo per fatti inesistenti”. Questa di seguito la nota del legale dell’imprenditore.

Egregio Direttore,
a nome e nell’interesse del mio assistito da Perugia, e con riferimento agli articoli “Faida fotocopie illegali / rischio guerra tra clan a Perugia” pubblicato in data 12.12.2014, “Ndrangheta in Umbria, le intercettazioni / incutevano timore, si sentivano intoccabili” e “Quarto passo i nome e i luoghi della Ndrangheta a Perugia” quest’ultimi due pubblicati in data 10.12.2014, essendo il detto mio rappresentato del tutto estraneo all’inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, non avendo lo stesso, peraltro, mai ricevuto alcun avviso di garanzia e non risultando, quindi, indagato nell’operazione “Quarto Passo”, chiedo ai sensi della normativa vigente che venga pubblicata con le stesse modalità e risalto riservati ai predetti articoli la necessaria ed opportuna smentita concernente il coinvolgimento del mio assistito nell’inchiesta stessa.
L’imprenditore, di origini cosentine ma ormai residente da molti anni nella città di Perugia, ove ha conseguito con brillanti voti la laurea magistrale in giurisprudenza presso l’Università di Perugia, è un giovane ed apprezzato imprenditore operante nel settore delle energie rinnovabili, in quanto tale, totalmente estraneo ai fatti per cui è processo, di tal che, i riferimenti a guerre tra clan di Perugia, nonchè ad attività illecite effettuate da copisterie cittadine, non possono essere attribuiti e/o, comunque, riferiti al mio rappresentato.
Lo stesso, persona incensurata, non può neppure essere accomunata a non meglio precisati “clan degli zingari di Cosenza”, nè a qualsiasi altro tipo di associazione criminale, tampoco di stampo ndranghetistico, sulla mera scorta di parziali intercettazioni, così come riportate nei contestati articoli, ed in ordine alle quali procederà ad inoltrare denuncia/querela nei confronti dei responsabili, a tutela della propria dignità, onorabilità ed immagine professionale.
La ringrazio e distintamente La saluto.
Avv. Marco Rosa

[Articolo aggiornato in data 22 febbraio 2020]