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Inchiesta Bps, Brutti Idv e la ‘smitragliata’ della procura. Agli inquirenti: “nessuno sconto”

Arriva la prima presa di posizione della politica sulla inchiesta che sta interessando pezzi del management della Pop Spoleto e del presidente della controllante Scs Giovannino Antonini. Ancora una volta è l’IdV ad accendere i riflettori sulla vicenda che da quasi due anni scuote la banca umbra. Ad aprire i fuochi era stato l’onorevole Francesco Barbato promotore lo scorso anno di una interrogazione parlamentare che recepiva le conclusioni cui erano giunti gli ispettori della Banca d’Italia e annunciava il blitz che portò Antonini, defenestrato da Bankit, alla guida addirittura della holding. Di oggi la presa di posizione del segretario regionale umbro del partito di Di Pietro, lonorevole Paolo Brutti. “La notizia degli avvisi di garanzia e delle perquisizioni che in queste ore stanno coinvolgendo esponenti della Bps – scrive Brutti – ci lascia non poco perplessi. Nei mesi passati le vicende che già hanno riguardato la banca e la holding di riferimento hanno generato una situazione di incertezza che adesso sfocia in una “mitragliata” di avvisi di garanzia che sembrano “piovere sul bagnato”. Nell'attesa nelle prossime ore di meglio comprendere quanto stia accadendo a Spoleto esprimiamo la nostra fiducia nella magistratura, auspicando che al più presto si faccia chiarezza nel rispetto dei correntisti tutti e dei soci della cooperativa Scs. Come Italia dei Valori chiediamo che sia fatta piena luce su una vicenda caliginosa alimentata costantemente da rumors che i fatti di oggi sembrano avvalorare. Agli inquirenti chiediamo che non siano fatti sconti e ci aspettiamo atti coerenti anche da parte di Banca Centrale Italiana. A tutti gli iscritti IdV – conclude il segretario regionale – ricordiamo che il partito a livello nazionale con un'interrogazione parlamentare é già intervenuto sulla questione ed in nome della legalità e della trasparenza chiediamo massima vigilanza e impegno per fare in modo che le indagini portino alla completa chiarificazione della questione”.
Una nota fin troppo chiara e precisa quella del segretario regionale Brutti che stona però con l’atteggiamento tenuto nel tempo sulla vicenda dell'istituto di credito spoletino dal segretario provinciale di Perugia Alfredo Andreani, fra i “protagonisti” dell’assemblea Scs dello scorso 17 dicembre, quella ribattezzata della vergogna, quando, con un colpo di mano avviato dal collegio sindacale, Antonini ottenne la fiducia dei soci presenti (fiducia peraltro riconfermata poche settimane fa, dopo il diktat del giudice a ripetere l’assemblea). E’ evidente che Andreani vi partecipò quale socio della cooperativa e non per la carica politica ricoperta; fatto è che la sua partecipazione scatenò la rabbia, anche su queste colonne, di alcuni dipietristi umbri.
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