La possibilità che nuovi rifiuti arrivino da Roma per essere bruciati nell’impianto di incenerimento di Acea a Maratta, potrebbe trovare un muro in un atto di indirizzo del M5S di Roma che ha impegnato la giunta a “promuovere l’adozione, da parte di Acea, di politiche dí esercizio dell’attività di gestione dei rifiuti diverse dallo smaltimento mediante incenerimento e quindi con modalità diverse da quelle a cui è funzionale l’istanza formulata”.
Un Andrea Liberati in lacrime ha definito una “vittoria storica” quella dei pentastellati romani che, con il documento approvato in maggioranza, potrebbero mettere la parola fine alla questione dell’arrivo di nuovi rifiuti provenienti dalla Capitale da bruciare a Terni.
Ovviamente, il documento politico, un atto di indirizzo, dovrà seguire l’iter burocratico che prevederà un confronto tra
della sala dell’assemblea, e in piazza, con la grande manifestazione che ha portato oltre 4mila persone per le strade di Terni.
Quelli che dovrebbero essere scarti di rifiuti solidi urbani, definiti dai 5 Stelle “materiali post consumo”, qualora la giunta dovesse decidere di accogliere l’atto, non prenderanno la strada per Terni, così come era stato prospettato nell’agosto 2016, quando le dichiarazioni del sindaco Virginia Raggi, ‘sommersa’ dalla gestione del caos rifiuti della Capitale, avevano scatenato un vero e proprio terremoto politico.
Intanto l’assessore regionale, Fabio Paparelli, irride i pentastellati con un post sibillino su Facebook: “Tarnani svegliamoci! – scrive Paparelli – Finalmente il Movimento 5 Stelle si è accorto di essere il proprietario dell’inceneritore!
Dopo avere per mesi dato lezioni sull’ambiente i 5s ternani si sono accorti che la richiesta di bruciare a Terni rifiuti solidi urbani viene da ACEA, società partecipata e controllata dal Comune di Roma, il cui sindaco è Virginia Raggi, nota esponente dei Cinque Stelle? Meglio tardi che mai.
Tra poco si svolgerà a Terni una conferenza stampa dei grillini ternani e romani, annunciata come storica. Annunceranno che è loro intenzione chiudere l’inceneritore di Terni? Lo potrebbero fare, per le ragioni sopra citate, ma temiamo che non lo diranno mai. Diranno probabilmente, almeno auspichiamo, invece, che sono pronti a ritirare la richiesta di bruciare rifiuti nell’inceneritore, che loro stessi (ACEA) hanno richiesto alla regione. Ricordo che quell’inceneritore fu autorizzato dalla Giunta Ciaurro nel marzo 1997 attraverso la concessione all’allora TerniEna dell’area Paip su cui oggi sorge l’inceneritore.
Cosi, tanto per rinfrescare la memoria, traete voi le conclusioni”.