del Comitato “No inceneritori”
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti sembra un vestito su misura fatto per quelle società private che da anni accumulano ingenti profitti sull’”affare rifiuti”; in particolare per Caltagirone, noto palazzinaro romano, che si ritrova per le mani un inceneritore, quello della società TERNI ENA(ACEA Spa) a Maratta, che sarà l’anello conclusivo dello scellerato ciclo dei rifiuti voluto dalla regione e sostenuto dai vari sindaci di Terni negli ultimi quindici anni. La regione Umbria NON vuole investire su una gestione diversa da quella attuale perché la lobby dei “monnezzari”, e il potente Caltagirone, sta di fatto avviandosi ad essere l’unico soggetto in tutta la regione a gestire il grosso della raccolta e del trattamento dei rifiuti. E questo significa tenere sotto scacco qualunque ipotesi di gestione
alternativa, rifilandoci la bella favola della raccolta differenziata porta a porta il cui viaggio, in un contesto del genere, non può che terminare in discariche e inceneritori. Se l’attuale strategia regionale non cambierà radicalmente, non sarà possibile raggiungere livelli sufficienti di riduzione degli scarti e raccolta differenziata, spingendoci verso una situazione caratterizzata da periodiche emergenze. Dall’altro lato, paradossalmente, nella provincia ternana verranno inceneriti più rifiuti di quelli effettivamente prodotti dai suoi abitanti attraverso l’aggiunta di scarti industriali necessari al funzionamento e alla redditività degli impianti. Ma questo è tenuto accuratamente in secondo piano dai nostri amministratori locali e regionali. La politica umbra ha deciso che, malgrado le piccole dimensioni delle sue città e dei suoi insediamenti urbani, NON è possibile fare ciò che decine di comuni in tutto il paese hanno avviato da anni, e cioè:
– Differenziata finalizzata al recupero e al riciclo dei materiali attraverso i consorzi del recupero
– Riduzione quasi totale dei rifiuti da conferire in discarica
– Chiusura progressiva delle discariche
– Rifiuto di qualunque ipotesi di incenerimento
– Rilancio della gestione pubblica senza capitali privati
– Pressioni sulla grande distribuzione finalizzata alla riduzione dei rifiuti a partire dalla produzione
Gli stessi che si vantano della “verde Umbria”, vanno sostenendo senza alcuna remora o vergogna la non nocività degli inceneritori di ultima generazione, arrivando a negare quanto ormai è noto sulle conseguenze gravissime delle emissioni degli impianti sulla
salute umana.
VENERDI’ 16 SETTEMBRE ore 18,00 ASSEMBLEA PUBBLICA CON I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI DI PERUGIA, ORVIETO, SPOLETO E GUBBIO CHE LOTTANO CONTRO LA POLITICA REGIONALE DEI RIFIUTI, presso il Centro sociale Cimarelli in Via del Lanificio 19