Cronaca

Inceneritore Terni Biomassa, Tozzi Holding risponde a chiusura “Noi in regola”

“Terni Bio­massa ogni tre mesi, come da pre­scri­zioni auto­riz­za­tive, effet­tua auto­con­trolli accu­rati presso labo­ra­tori cer­ti­fi­cati Accre­dia sui seguenti para­me­tri: metalli (cad­mio, tal­lio, mer­cu­rio, anti­mo­nio, arse­nico, piombo, cromo, cobalto, rame, man­ga­nese, nichel, vana­dio) e rela­tivi com­po­sti, Ipa, dios­sine e furani. I risul­tati dei con­trolli ven­gono inviati pun­tual­mente alla Regione e ad Arpa, diven­tando infor­ma­zione pub­blica e frui­bile attra­verso il sito Arpa. Con­fer­miamo che i risul­tati sono stati sem­pre ampia­mente entro i limiti, anche quelli fatti 15 giorni prima dei con­trolli effet­tuati da Arpa che hanno riscon­trato il supe­ra­mento delle dios­sine” – è quanto si legge in una nota della Tozzi Holding, proprietaria dell’inceneritore di Maratta chiuso per questioni sanitarie-ambientali dalla duplice ordinanza sindacale e diffida regionale.

Dure anche la prese di posizione della politica, in particolare del M5S che aveva indetto una conferenza stampa all’indomani dell’ordinanza sindacale di chiusura dell’impianto, e di Forza Italia che, tramite il capogruppo Francesco Ferranti aveva chiesto controlli anche sull’altro inceneritore di Acea.

Secondo quanto riferito dalla proprietà, dunque, tutti i parametri sarebbero entro i limiti accettati per legge e la Tozzi aggiunge, tirando in ballo anche la questione lavoro: “Allo stato attuale non cono­sciamo le moda­lità con cui Arpa ha effet­tuato i con­trolli e non abbiamo evi­denza for­male dei risul­tati. In que­sti giorni, in ottica di totale col­la­bo­ra­zione volta a sal­va­guar­dare la salute pub­blica, l’attività lavo­ra­tiva e la vita di 13 fami­glie, stiamo cer­cando in tutti i modi un con­fronto con le isti­tu­zioni di rife­ri­mento, in par­ti­co­lare sin­daco, Pro­vin­cia, Regione e Arpa. Siamo fer­ma­mente con­vinti che attra­verso dia­logo e con­fronto tec­nico con tutte le parti coin­volte, anche gra­zie all’ausilio di un sog­getto terzo atto alla rile­va­zione dei dati, si potranno sanare even­tuali ano­ma­lie e ci auspi­chiamo per il bene di tutti che que­sto possa avve­nire il prima pos­si­bile”.

Il nodo sarebbe nelle modalità con le quali Arpa avrebbe effettuato le sue campionature che darebbero risultati differenti rispetto a quelli ottenuti dagli esami interni dell’inceneritore. La Tozzi Holding punta il dito sul rilascio dell’autorizzazione Aia: “Del resto, con­tem­po­ra­nea­mente, ormai da due anni siamo in attesa di otte­nere l’autorizzazione inte­grata ambien­tale (Aia)  che con le sue pre­scri­zioni avrebbe garan­tito da tempo tutto quanto neces­sa­rio alla sicu­rezza dei cit­ta­dini (com­preso il cam­pio­na­mento in con­ti­nuo delle dios­sine) e l’inserimento dei dati sem­pre aggior­nati nei Totem distri­buiti in città. Appena otte­nuta l’Aia , Terni Bio­massa potrà con­fer­mare il suo impe­gno e la sua volontà di effet­tuare nuovi inve­sti­menti, già ad oggi molto one­rosi, per miglio­rare ulte­rior­mente le per­for­man­ces ambien­tali dell’impianto”