Il Tar dell’Umbria ha accolto la richiesta del Comune di Terni di far slittare l’udienza relativa al ricorso sulla concessione dell’AIA (autorizzazione ambientale integrata) all’inceneritore Terni Biomassa per bruciare nuovi rifiuti nello stabilimento di Terni.
Le parti in causa, come noto, sono la Regione Umbria e il Comune di Terni: la prima ha deliberato la concessione dell’autorizzazione, mentre l’ente locale ha ribadito con forza la necessità di affrontare la questione relativa all’inquinamento della ‘conca’ con ulteriori approfondimenti. In particolare – ecco il motivo del rinvio – si attende uno studio epidemiologico che dovrebbe far luce su eventuali incidenze della qualità ambientale di Terni con l’aumento di malattie prodotte dall’inquinamento.
La questione aveva acceso anche un acceso dibattito politico tra il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e la presidente della Regione, Catiuscia Marini che aveva ‘accusato’ il primo cittadino di non essere intervenuto sulla questione quando era il tempo, senza ricorrere al Tar: “se il sindaco decide per il ricorso – aveva tuonato la Marini – avrà i suoi motivi. Peraltro Comune e Provincia di Terni avrebbero potuto agire in maniera più incisiva già in passato, nella Conferenza dei servizi che li vedeva protagonisti”; mentre il M5S aveva chiesto l’intervento di commissari ministeriali.
La squadra di esperti che sarà chiamata a rilevare i dati necessari allo studio dovrà ora stringere i tempi per assicurare la documentazione necessaria che Palazzo Spada presenterà come ulteriore elemento a suo ‘favore’ per ottenere l’annullamento dell’autorizzazione.
“Senza entrare nei contenuti di quanto accaduto e tantomeno voler anticipare alcuna conclusione – aveva dichiarato il sindaco Leopoldo Di Girolamo all’annuncio dellavolontà di fare ricorso contro la Regione – è innegabile che lo studio epidemiologico sia sempre di più elemento centrale in una vicenda incentrata sulla tutela dell’ambiente e della salute di questa città e che vede l’Amministrazione Comunale in prima linea su questo fronte”.