Aggiornamento alle 20:30 – Anche il Comune di Terni pensa di ricorrere al Tar contro l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) concessa dalla Regione Umbria per altri 10 anni all’inceneritore Terni Biomassa, come già ha intenzione di fare il Comitato No inceneritori. L’Amministrazione comunale rende infatti noto che, “pur nel rispetto del potere autorizzativo della Regione sta valutando la consistenza delle condizioni per un eventuale ricorso al giudice amministrativo. L’esame della documentazione è già al vaglio degli uffici legali del Comune. Resta comunque invariata la volontà di attivare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa di riferimento per far valere ragioni a salvaguardia della salute pubblica e del rispetto del territorio e per far attivare tutti i controlli necessari e la predisposizione di opere che consentano in qualunque momento analisi e campionamenti vari”.
Dal Comune viene ricordato che “l’inceneritore Terni Biomassa ha ricevuto l’Autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione che permette la prosecuzione dell’esercizio dell’attività dell’impianto di Maratta. La decisione, assunta con deliberazione regionale n. 2748 del 22.03.2017 e trasmessa al Comune, all’Arpa e per quanto di competenza relativamente alle attività di controllo agli Enti preposti, Usl Umbria 2, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, ATI n.4 e Servizio Gestione Rifiuti della Regione Umbria, stabilisce il rilascio del titolo autorizzativo per i prossimi dieci anni, passibile di eventuali revisioni che potranno essere assunte a seguito degli studi epidemiologici svolti o coordinati da parte del distretto sanitario, come da più parti richiesto. La Regione, quindi, conclude di fatto l’iter per il rilascio dell’Aia all’impianto di Maratta malgrado le posizioni assunte in merito alla concessione dell’autorizzazione espresse in varie sedi dall’Amministrazione, i dubbi sollevati dal punto di vista ambientale e da quello igienico e sanitario, i pareri negativi manifestati e la necessità ripetuta di giungere ad avere un sistema di valutazione epidemiologico valido e condiviso per le analisi degli impianti”.
Intanto si allunga la lista delle adesioni alla manifestazione indetta per sabato dal Comitato No inceneritori. Ad aggiungersi alla protesta sono infatti anche Progetto Terni e Circolo Vas (Verdi ambiente e società).
La Regione dell’Umbria ha concesso l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) per l’inceneritore Terni Biomassa. Un documento accompagnato da un rapporto istruttorio di 85 pagine di cui una trentina di prescrizioni. L’atto, datato 22 marzo, è stato pubblicato sul sito internet istituzionale dell’ente e contiene quattro prescrizioni aggiuntive oltre alla decina contenute nel rapporto istruttorio.
Queste le prescrizioni aggiuntive:
- Comunicazione preventiva degli interventi di adeguamento:
– prima dell’avvio degli interventi di modifica/adeguamento all’A.I.A., dell’impianto, il Gestore è tenuto a darne preventiva comunicazione alla Regione Umbria e all’ARPA;
– la comunicazione dovrà riportare il cronoprogramma degli interventi previsti, dalla fase di cantierazione alla fase prevista per la messa a regime (in parte o complessiva) dell’impianto;
– eventuali modifiche in corso d’opera al predetto cronoprogramma dovranno essere preventivamente comunicate.
- Fasi critiche della gestione dell’impianto:
– nelle fasi di adeguamento dell’impianto all’A.I.A. non si devono provocare fenomeni di inquinamento tali da peggiorare l’attuale situazione ambientale;
– devono essere gestite in maniera opportuna, minimizzando l’impatto ambientale, le fasi di avvio e di arresto dell’impianto, le emissioni fuggitive, i malfunzionamenti e l’arresto definitivo dell’impianto;
– entro sei mesi dall’emissione dell’atto autorizzativo, il Gestore dovrà predisporre una relazione contenente la descrizione delle fasi critiche di gestione (avvio e arresto dell’impianto, emissioni fuggitive in relazione ai malfunzionamenti, arresto definitivo dell’impianto ecc,) e dovrà indicare le modalità di gestione previste. La relazione dovrà essere inviata all’ARPA Umbria e alla Regione Umbria;
- Dismissione dell’impianto e ripristino dei luoghi:
– Il Gestore deve provvedere, entro 6 mesi dal rilascio del presente provvedimento, a fornire all’Autorità Competente una procedura che stabilisca, all’atto di cessazione definitiva dell’attività, le azioni necessarie al ripristino del sito, ai sensi della normativa vigente in materia di Bonifiche e Ripristino ambientale, tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali che si dovessero manifestare durante l’esercizio;
- Altre prescrizioni generali relative ai controlli
– Il Gestore dell’impianto deve fornire agli organi che svolgono attività di vigilanza, controllo, ispezione e monitoraggio, l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle ispezioni, il prelievo dei campioni, la raccolta di informazioni e qualsiasi altra operazione inerente al controllo del rispetto delle prescrizioni imposte.
QUI L’AUTORIZZAZIONE RILASCIATA DALLA REGIONE
Immediate però le polemiche contro il rilascio dell’Aia. Il Comitato No inceneritori Terni, infatti, annuncia già l’intenzione di presentare ricorso al Tar e per questo ha in programma una raccolta fondi.
“Come prevedibile – commenta il Comitato – Ternibiomassa è stato autorizzato definitivamente. La Regione Umbria, trincerata dietro i tecnicismi normativi non ha avuto il coraggio di fermare l’ennesimo impianto inquinante nella Conca malgrado anni e anni di mobilitazioni e iniziative cittadine; malgrado le evidenze dello Studio Sentieri, malgrado la consapevolezza generale di uno stato ambientale assolutamente compromesso.
Il Comune di Terni, nelle vesti del suo Sindaco/Medico, ha sostanzialmente dato vita ad una messa in scena annunciando lo scorso anno il proprio parere negativo, facendo presagire la reale possibilità anche giuridica di arrivare al diniego dell’autorizzazione. E invece si è scoperto che il Sindaco/medico non ha prodotto alcun parere tecnico, la stessa Regione lo ha smentito. Per no parlare della Asl, costretta dalla mobilitazione popolare a presentarsi per la prima volta in venti anni ad una conferenza dei servizi con un proprio documento; che nella fattispecie non ha influito minimamente nel procedimento.
Ebbene sabato sarà la manifestazione dell’indignazione ma anche la dimostrazione che non ci fermeremo. Lanceremo la raccolta fondi per il ricorso al TAR a cui inziamo a lavorare con i nostri legali già da oggi”.
Critici con l’Aia rilasciata dalla Regione anche Sinistra italiana di Terni: “Nessuno si stupirà di più di tanto del’l’autorizzazione integrata ambientale concessa a Terni Biomassa dalla Regione. Anche perché già nei giorni scorsi il verdetto era stato già ampiamente anticipato. La città risponderà con la manifestazione organizzata dal comitato no inceneritori per sabato 25 marzo. Quello che continua a stupire è la mancanza di progettualità da parte delle istituzioni locali sulla situazione ambientale di Terni: dal traffico alle industrie. Ribadiamo che da parte dell’Amministrazione comunale e della Regione vada attuata una scelta radicale: accompagnare, , i soggetti proprietari alla chiusura degli impianti di incenerimento ed al contestuale reindirizzo della loro presenza imprenditoriale in altri settori, ad esempio nella filiera del recupero e del riuso, dando vita ad attività che riutilizzano i rifiuti per la realizzazione di nuovi beni”.
(aggiornato alle 12:20)