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Inceneritore di Terni: l'incontro con il prof. Paul Connett

Riccardo Foglietta

Si è svolto ieri sera, in Via Aminale, l’incontro con il prof. Paul Connett organizzato dal Comitato No Inceneritori Terni. Dopo una breve introduzione di Fabio Neri, del Comitato No Inceneritori Terni, che ha equiparato “l’arroganza con cui Acea tenta di imporre la presenza di un inceneritore in un territorio” a quella con cui “una multinazionale decide di chiudere un impianto nello stesso territorio”, ha preso la parola Paul Connett, professore emerito di Chimica presso la St. Lawrence University di Canton (NY) ed ideatore della teoria “Rifiuti Zero”, che ha effettuato un parallelo fra il sistema di smaltimento dei rifiuti adottato a Brescia, che prevede l’incenerimento, e quello adottato in Nuova Scozia (Canada) che, invece, prevede il riciclo: “L’inceneritore di Brescia ha creato soltanto ottanta posti di lavoro, a fronte degli ingenti costi di realizzazione e mantenimento che fino ad ora ha comportato, mentre in Nuova Scozia con il sistema del riciclo sono stati creati mille posti di lavoro, altri duemila posti sono stati creati grazie all’indotto collegato a tale sistema ed il 50% dei rifiuti è stato sottratto alle discariche: tutto questo potrebbe essere realizzato anche a Terni. Bisogna inoltre considerare – ha aggiunto Connett – che chi risiede nei pressi di un inceneritore o lavora al suo interno è esposto alle polveri tossiche da esso prodotte. Le emissioni tossiche nell’atmosfera hanno la conformazione delle nanoparticelle, la cui dimensione estremamente ridotta rende difficile sia la loro misurazione sia la regolazione delle loro emissioni. Tali nanoparticelle rappresentano la causa di molte malattie respiratorie poiché, una volta arrivate nel sangue, possono attraversare qualsiasi tessuto del corpo, sono in grado di viaggiare fino a lunga distanza e rimangono sospese nell’aria per un periodo di tempo prolungato. La conformazione geografica della conca ternana, inoltre, non farebbe che aggravare tale situazione; data la percentuale di popolazione ternana ammalatasi gravemente a causa dell’inquinamento dell’aria, l’inceneritore non può che andare a peggiorare tale situazione. Vorrei sottolineare – ha precisato Connett – che nessun Governo da me interpellato in merito a queste mie osservazioni sulla possibilità di gestire le emissioni di nanoparticelle è riuscito, fino ad ora, a produrre un documento di risposta.” Successivamente il prof. Connett ha illustrato nel dettaglio la teoria “Rifiuti Zero”, che prevede una separazione effettuata a monte fra rifiuti e possibili risorse, la raccolta porta a porta (già ampiamente adottata con successo in Italia dal Comune di Capannori), il compostaggio, il riciclo, la riparazione ed il riutilizzo dei prodotti scartati, iniziative per ridurre il volume dei rifiuti, incentivi economici, impianti di separazione dei residui e centri di ricerca insieme ad una grande responsabilità industriale, in virtù della quale non dovrebbe essere realizzato alcun prodotto che non possa essere successivamente riciclato o riutilizzato. “Un sistema di smaltimento dei rifiuti – ha concluso Connett – incentrato sulla raccolta porta a porta, sulla teoria “Rifiuti Zero” e sulla sostenibilità ambientale è migliore dal punto di vista economico, favorisce l’occupazione, non è nocivo per la salute dei cittadini e favorisce la ricerca universitaria. Già venti Comuni in Italia hanno adottato la strategia “Rifiuti Zero” tra cui, nel 2011, anche quello di Napoli; tutto questo sarebbe possibile anche a Terni.”

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