Todi

Incendio del Vignola, 40 anni fa l’incendio che sconvolse Todi

Quarant’anni fa l’incendio della mostra dell’antiquariato che si svolgeva a Todi nel Palazzo del Vignola lo stesso giorno del 1982, definito uno dei più luttuosi eventi italiani dalla fine della seconda guerra mondiale, facendo registrare un bilancio finale di 35 morti e oltre 40 feriti.

La commemorazione

In memoria delle vittime una Santa Messa nel Duomo della città e la deposizione di una corona di fiori sulla lapide apposta sulla facciata del Palazzo del Vignola. In tale circostanza è stata simbolicamente posizionata una “scala italiana” da parte dei Vigili del Fuoco e, alla presenza del Sindaco di Todi e delle altre autorità civili e militari sono stati letti i nomi delle vittime.

Gli aggiornamenti delle normative

Questo grave incendio, insieme a quello del Cinema Statuto di Torino accaduto l’anno successivo, ha dato una vigorosa accelerazione alla normativa di prevenzione incendi con particolare riferimento alla parte relativa alla reazione al fuoco dei materiali. Infatti nel 1984 viene emanato il primo decreto che disciplina il comportamento al fuoco dei materiali; quest’ultimo costituisce una misura di prevenzione in grado di rallentare la propagazione dell’incendio, la produzione dei fumi, consentendo quindi di favorire l’esodo in sicurezza delle persone, prima che i locali vengano invasi dal fumo.

La sede permanente

Negli anni successivi sono state aggiornate ed emanate specifiche norme di prevenzione incendi sia per gli edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre che per le attività di pubblico spettacolo le quali prevedendo presenze considerevoli di pubblico forniscono precise indicazioni anche in merito alle caratteristiche che devono possedere le vie di fuga per assicurare l’esodo in sicurezza degli occupanti. All’epoca della tragedia nella città di Todi era presente un distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari e, nel 1987, il Ministero dell’Interno ha disposto l’apertura della sede permanente con circa 30 vigili del fuoco che garantiscono l’operatività 24 ore su 24 per tutti i giorni all’anno. Oggi, grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale, sono in fase di completamento le procedure per la realizzazione di una nuova caserma, in grado di offrire migliori soluzioni logistiche e strategiche al fine di garantire un efficace e tempestivo soccorso alla popolazione del territorio.    

Il messaggio del vescovo Sigismondi

Anche il vescovo, durante l’omelia della celebrazione di San Marco, ha ricordato il rogo del Vignola. “Anch’io ho partecipato alle esequie, celebrate nel Duomo di Todi da S. E. mons. Decio Lucio Grandoni, a cui ha preso parte il card. Giuseppe Paupini, invitato da Giovanni Paolo II, il quale pochi mesi prima, il 22 novembre 1981, aveva visitato la nostra città dopo essersi recato a Collevalenza. “Il Papa è con voi, prega con voi, soffre con voi”: queste parole, pronunciate a gran voce dal card. Paupini, mi si sono scolpite nei timpani; il tono troppo alto mi parve un vaneggiamento che, forse, urtò la sofferenza dei familiari delle vittime, immersi nell’assordante e inconsolabile dolore provocato dalla scomparsa dei loro cari. Quelle morti e le sofferenze dei feriti alzano ancora un denso fumo sulla nostra città, che il 25 aprile 1982 ha vissuto una tragedia che potrebbe essere paragonata a quanto accade a un albero colpito e disintegrato da un fulmine“.

“Una pagina dolorosissima”

Sigismondi ha definito il rogo e i morti “una pagina dolorosissima della storia della nostra città, che ha lasciato una ferita aperta nel cuore dei familiari delle vittime e di coloro che portano impressi nella carne i segni delle ustioni. E tuttavia, quella giornata di passione, ha contribuito a scrivere un capitolo importante della prevenzione incendi, facendo maturare la consapevolezza di rendere obbligatorio il certificato, rilasciato dal comando provinciale dei Vigili del fuoco, che attesta il rispetto della normativa e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio. Si tratta di un certificato soggetto ad aggiornamento periodico, che ha fatto crescere la cultura della prevenzione, ma a un prezzo insostenibile, quello della vita. Solo la fede pasquale ci consente di trovare la forza di portare il peso di quanto è accaduto quarant’anni fa. Questa fede ci è indispensabile per elaborare il lutto!“.