Spoleto

Incendio Spoleto, le mamme fagiane hanno tentato di salvare i pulcini con le ali | Canadair ancora in azione

È ancora presto anche solo per fare una stima dei danni provocati dal grande incendio che da giovedì pomeriggio scorso sta impegnando decine di uomini (con operazioni di bonifica avviate da questa mattina).

Stando ai canali ufficiali sono ormai da spengere alcuni focolai sui quali si sta concentrando l’attenzione delle squadre da terra e dal cielo: un canadair e un elicottero, infatti, hanno proseguito la loro azione di spegnimento fino alla tarda mattinata.

Al fine di garantire la sicurezza connessa alla presenza della elettrificazione, questa mattina, 20 luglio, era stata sospesa l’erogazione dell’energia elettrica nelle località di Bazzano, Santa Maria Reggiana, Poreta e Silvignano. Ma Il Comune ha fa sapere nel primo pomeriggio sapere che il servizio è stato ripristinato, non escludendo nuove interruzioni in caso di necessità di nuovi interventi aerei. Il sindaco Andrea Sisti, esperto agronomo, da giovedì pomeriggio segue direttamente sul posto l’evoluzione dell’incendio.

I danni alla vegetazione e agli animali

Tornando ai danni, non sono solo le coltivazioni e i boschi ad aver subito la devastante azione del fuoco – partito, come sembra, durante l’impiego di una mietitrebbiatrice, operazione per la quale la Procura di Spoleto ha emesso due avvisi di garanzia – ma anche la fauna.

Ci vorranno dei giorni, almeno fino a quando la terra non consentirà il transito a piedi delle squadre di soccorso e degli stessi proprietari dei terreni, per stabilire quanti sono gli animali che non sono riusciti a trovare una via di fuga.

Chi abita nelle zone interessate dall’incendio, parla di alcuni casi in cui gli animali sono riusciti a fuggire dal rogo. “Ho personalmente visto alcune lepri trovare fortunatamente scampo sulla strada carrabile” dice a Tuttoggi Luca “dubito che ce l’abbiano fatta tutti gli animali per la velocità con cui le fiamme hanno devastato chilometri di terra nel giro di pochi minuti”.

Commuove invece il racconto di un testimone che ha potuto vedere quello che resta di un allevamento di selvaggina, poco distante dall’incrocio per Santa Maria Reggiana, andate letteralmente in fumo senza consentire alla proprietà di poter mettere in sicurezza i propri animali. Tra cui diversi esemplari di fagiano, trovati nelle gabbie carbonizzati.

Ebbene, avvicinandosi alle protezioni, si può vedere che “sotto i resti delle fagiane ci sono i corpi dei loro piccoli”. Un ultimo, disperato tentativo di salvare i pulcini dalla devastazione delle fiamme coprendoli con le proprie ali.

È andata meglio ad altri allevamenti, come quello poco distante di piccioni, e ad uno di mucche, dove le fiamme, a parte la forte temperatura, non sono riuscite fortunatamente ad arrivare.

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