Sarebbero partite dalla canna fumaria le fiamme che martedì notte hanno provocato un incendio nella casa di Mario Draghi a Città della Pieve. L’allarme ai vigili del fuoco è scattato poco dopo le 20.
L’incendio – spento intorno alle 23 dai vigili del fuoco del distaccamento pievese – ha interessato anche una parte del tetto. Nessuna persona è rimasta ferita. Sul posto anche i carabinieri, per fare luce sulle cause dell’incendio.
L’ex presidente della Banca d’Italia e della Bce – per il quale si è parlato anche di un possibile futuro incarico da presidente del Consiglio dei ministri di un eventuale Governo tecnico per gestire l’emergenza finanziaria post Coronavirus – risiede a Roma ma ha una villa a Città della Pieve.
La notizia è stata data dal Corriere dell’Umbria e ripresa da numerose agenzie nazionali.
La ricetta di Draghi per l’economia
L’economista in questi giorni ha ribadito più volte la propria ricetta per fronteggiare la recessione, giudicata “inevitabile”, innescata dalla pandemia da Coronavirus. Affinché non si trasformi in una profonda depressione è fondamentale un ingente aumento del debito pubblico. Da utilizzare non solo per dare reddito a chi perde lavoro, ma per evitare che si perdano posti di lavoro. Quanto alle azioni per fare avere liquidità, Draghi spiega non solo che le banche devono prestare fondi a costo zero alle imprese, ma che sarà importante anche la rapidità con cui si attuerà l’intervento.