“Gli uomini che tessono hanno maggiore fascino”. Parola di Glenda Giampaoli, direttrice del Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco e ideatrice del corso di tessitura per soli uomini inaugurato ieri sera (24 marzo 2011) dall’Assessore provinciale Roberto Bertini, dal Presidente del CEDRAV Pietro Bellini e dal sindaco di Sant’Anatolia di Narco Tullio Fibraroli, alla presenza di numerosi ‘allievi tessitori’ provenienti non solo dalla Valnerina ma anche dalle realtà limitrofe.
Il corso, all’interno del progetto CAIROCS finanziato dall’Unione Europea, insegna gratuitamente l’antica arte della tessitura ai soli uomini. Può sembrare singolare ma questo aspetto ha riscontri nella storia delle comunità della dorsale appenninica. Molte fasi della lavorazione della canapa erano riservate proprio agli uomini: le donne si occupavano soltanto della filatura mentre la tessitura, come del resto tutte le fasi precedenti, erano un lavoro prettamente maschile, spesso svolto nelle lunghe pause invernali del lavoro agricolo. Non a caso è stato Eugenio Perugini, l’ultimo canapaio di Sant’Anatolia, a mostrare le diverse fasi di lavorazione della canapa. Inoltre, nel museo, erano esposti i telai triangolari ricostruiti da Angelo Rosati per la realizzazione di scialli la cui produzione veniva realizzata esclusivamente nelle caserme. La degustazione di dolci fatti con la canapa ha permesso di comprendere fino in fondo il ruolo che in passato ha avuto questa materia prima utilizzata non solo per la realizzazione di tessuti ma anche per ricavarne semi di alto valore nutritivo o un olio capace di prevenire malattie del sistema cardiocircolatorio. Con l'olio di canapa si possono tuttora realizzare saponi, cere, cosmetici, detersivi e lubrificanti di precisione. Gradevole e interessante è stata giudicata dai presenti l’iniziativa perché avvicinarsi ad un’arte come quella della tessitura, con strumenti e metodi antichi, è un vero e proprio arricchimento culturale oltre che un modo per fermare i tempi frenetici della vita di oggi poiché consente di tornare al relax offerto da ritmi più lenti e vicini alla natura.
Il Museo della Canapa è una delle antenne dell’Ecomuseo della dorsale appenninica umbra, il progetto strategico del CEDRAV finalizzato a garantire sviluppo sostenibile e a promuovere un “turismo della conoscenza” fornendo l’opportunità di partecipazione ad attività ed esperienze che aprono l’inedita dimensione del fare e dell’interagire rispetto a quella più usuale del solo osservare e del visitare.