Si è completato oggi, 12 marzo 2018, il progetto dei Grandi Musei Burri a Città di Castello. Agli ex Seccatoi è stata infatti inaugurata, non a caso proprio nel giorno del 103° anno dalla nascita dell’artista tifernate, la Sezione “Burridocumenta”, che va ad integrare e arricchire, le tre raccolte museali cittadine della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri: quella delle opere del maestro dal 1948 al 1985, collocata a Palazzo Albizzini e le altre due situate sempre negli ex Seccatoi del Tabacco, dedicate rispettivamente ai Grandi Cicli degli anni ’70-’90 e all’intera Opera grafica.
La Sezione “Burridocumenta” è strutturata in 3 parti: la prima è composta da 10 proiezioni multimediali, che trattano gli esordi pittorici dell’artista, l’incontro con la realtà italiana del dopoguerra e l’avventura statunitense. In tale quadro sono documentate le radicali esperienze pittoriche dell’artista, il particolare e inedito uso di nuove materie (tra cui catrame, ferro, plastiche e cellotex) e l’uso di tecniche compositive che rinnovano quelle di collage e assemblaggio fino all’impiego innovativo del fuoco, l’elaborazione del monocromatismo e i grandi Cicli degli ultimi anni. Vengono inoltre analizzati altri aspetti del suo lavoro riguardanti la spazialità plastica, gli allestimenti sempre puntuali, il rapporto con il teatro e lo spazio architettonico ambientale. Rilievo ed importanza sono infine assegnati alla Fondazione Burri, voluta dall’artista stesso.
La terza parte della Sezione presenta, in una vera e propria biblioteca multimediale, vari documenti originali. Infine, in sale attigue alla Sezione documentaria, sarà possibile visionare video e film dedicati al Maestro o alla sua opera: dai primi documenti televisivi ai film monografici, fino a quelli recenti, dedicati alla lettura di alcune sue opere e alla documentazione di spettacoli teatrali.
Dopo il taglio del nastro la giornata è proseguita con un concerto di musiche di Annibale Bucchi, già proposte dall’autore in prima assoluta nel 1949 a Città di Castello nella Loggia della Palazzina Vitelli e intitolate “Ad Alberto Burri – Alla mia Umbria”. Le composizioni sono state eseguite da Damiano Babbini (violino), Katie Bruni (violoncello) e Simone Nocchi (pianoforte). Le poesie di Anita Bucchi sono state lette dall’attrice Caterina Casini.
I musei della Collezione Burri, compresa la Sezione documentaria, rappresentano il più grande polo museale del mondo dedicato ad un singolo artista, uno dei più prestigiosi a livello europeo e, con la Biblioteca e l’Archivio storico, fanno di Città di Castello uno dei centri italiani più autorevoli e importanti, sia per qualità che per quantità di opere e documenti, ove apprendere e studiare l’arte di Alberto Burri l’arte contemporanea del XX secolo.