Presso l’Agenzia Generale di Peruzzi Lunghi saranno esposte le opere dell’artista Mario Amoroso fino a tutto il mese di gennaio
(Perugia) Presso la galleria d’arte moderna, allestita all’interno dell’Agenzia Assicurativa della Generali, tra quadri, foto, fumetti, vengono organizzate mostre, dove si alternano, nell’arco di due mesi circa, artisti di Perugia.
Il nome “ArtEvolution” è il titolo del filone artistico con il quale si riferiscono i temi delle mostre. Molti i personaggi che sono stati ospitati tra le quali si ricordano le esposizioni di “Scrivere le emozioni” di Francesco Maria Giuliani; “10 anni di fotografia istantanea” di Paolo Della Ciana; “Street art: dal muro ai quadri” de Il Coffee; Sergio Cavallerin e le tavole originali dei maestri del fumetto; quella di Giovanni Michele Abeltino, di Donatella Marinucci, tanto per citarne alcune.
Ieri pomeriggio (ndr mercoledì 4 dicembre) è stata inaugurata la mostra delle opere dell’artista Massimiliano Donnari, dal titolo “MaMo assicura l’occhio all’arte”.
Massimiliano Donnari, conosciuto come MaMo, è un artista e imprenditore perugino. La sua personalità spiccata e la sua sensibilità lo hanno reso un personaggio originale e dinamico, sempre pronto a mettersi in gioco e a affrontare nuove sfide.
Alla mostra, l’artista “MaMo” , nella sala allestita per la presentazione al pubblico, ha presentato le sue20 opere, tra quelle nuove e alcune realizzate in precedenza. All’incontro ha raccontato il suo percorso artistico e l’ispirazione delle opere.
Nonostante il suo lavoro in ambito tecnico, che può risultare poco creativo, MaMo riesce a canalizzare la sua energia e la sua passione nell’arte. La sua creatività esplode in un’espressione artistica unica, caratterizzata da un estro e una bellezza che riflettono il suo desiderio di libertà e autenticità. Attraverso il suo lavoro, propone un approccio innovativo, sperimentando e reinventando le modalità di operare nel suo campo. La sua raffinata eleganza e la sua capacità di affrontare le complessità del mondo professionale lo rendono un artista completo, capace di unire la tecnica alla creatività, dando vita a opere che parlano profondamente dell’esperienza umana.
Il profilo di Donnari
MaMo è un artista che ha intrapreso un viaggio creativo affascinante e dinamico, caratterizzato da un’evoluzione continua e da una ricerca incessante di nuove forme espressive. La sua opera, intrisa di matericità e tridimensionalità, si distingue per l’uso innovativo della resina, che conferisce profondità e movimento ai suoi lavori.
Tutto inizia con un’opera fortuita prima ancora di essere MaMo, Donnari coltivava già la sua creatività, senza una direzione precisa. L’illuminazione arriva attraverso un dono inaspettato: un’opera raffigurante un cane vestito di tutto punto, con bombetta e completo. L’artista inizia a lavorare sulla tela, ad arricchirla di dettagli ; espone l’opera nel suo salotto buono, dove viene notata dagli amici, che lo incoraggiano a continuare. Seguono altre opere, ma la chiave di volta sarà l’incontro e la sfida ingaggiata con la storica gallerista di Artemisia, a Perugia: arrivare a venti opere per guadagnarsi la prima esposizione in galleria. Da quell’incontro nascerà l’inossidabile legame umano e artistico con il proprietario della galleria, nonché altro artista noto nell’ambiente perugino, Giuseppe Fioroni. È a questo punto che MaMo inizia a emergere nel panorama nazionale. Il primo passo verso la ribalta è una mostra collettiva contemporanea ad Avigliano Umbro (TR), dove presenta Il Generale della Musica (foriero di quello scelto per il manifesto di Umbria Jazz ‘19). Un’opera cruciale, poiché susciterà l’interesse di un noto collezionista italiano, segnando per l’artista l’inizio di un percorso tra glamour, arte e socialité con personali, collettive ed eventi tra Milano, Venezia e Porto Cervo. MaMo torna a Perugia con alcuni importanti appuntamenti: una mostra personale presso la galleria di Giuseppe Fioroni, che segna un ulteriore passo avanti nella sua carriera. L’esposizione attira l’attenzione di critici e appassionati d’arte, consolidando la sua reputazione e portando alla nascita di un folto gruppo di sostenitori. Grazie al passaparola e alla visibilità ottenuta, MaMo ha l’opportunità di partecipare a fiere d’arte, dove può confrontarsi con altri artisti e ampliare la sua rete.
Successivamente, MaMo viene invitato a esporre in diversi eventi prestigiosi, tra cui la Biennale di Venezia, dove le sue opere vengono accolte con entusiasmo dal pubblico e dalla critica. Il suo stile unico, caratterizzato da un mix di elementi pop e influenze classiche, riesce a catturare l’attenzione di diverse generazioni di collezionisti.
In questo periodo, MaMo inizia anche a collaborare con designer e brand di moda, esplorando nuove forme di espressione artistica. Le sue opere smettono di essere solo quadri da appendere alle pareti, diventando parte di installazioni, eventi e persino collezioni di moda.
L’artista non dimentica le sue radici e continua a trarre ispirazione dalla sua vita quotidiana, dai suoi affetti e dai luoghi che ama. Ritorna spesso a Perugia, dove si dedica a progetti che coinvolgono la comunità locale, organizzando laboratori per giovani artisti e contribuendo a iniziative culturali.
Col passare del tempo, MaMo diventa un punto di riferimento nel panorama artistico italiano, capace di mescolare l’arte con il sociale, il glamour con la sostanza, e la tradizione con l’innovazione. Le sue opere, ora ricercate in tutto il mondo, raccontano storie di emozioni, di vita e di una visione artistica che continua a evolversi, lasciando un segno indelebile nel cuore e nella mente di chi le osserva.
Il progetto di MaMo, con il suo Hangar dedicato all’arte e agli eventi, si presenta come un viaggio attraverso i simboli e i protagonisti dei decenni passati, in particolare gli anni ’80, un’epoca caratterizzata da profondi cambiamenti culturali e sociali. L’artista riesce a catturare l’essenza di questi personaggi iconici, rendendo omaggio a figure che hanno segnato l’immaginario collettivo.
La scelta di rappresentare la Regina Elisabetta II in diverse varianti, tra cui quella della “Wedding Queen”, evidenzia non solo l’importanza della monarchia, ma anche il suo impatto duraturo sulla cultura popolare. La fusione con Chiara Ferragni nella creazione di “Fashion Queen” mette in luce il dialogo tra il potere tradizionale e il potere contemporaneo dei social media, creando una riflessione interessante sulle dinamiche di influenza nell’era moderna.
Altri volti noti come Gianni Agnelli e figure del mondo dello spettacolo e della musica, come Alberto Sordi e Ornella Vanoni, richiamano alla mente un’Italia vibrante e carica di creatività. Anche i riferimenti a personaggi storici come Leonardo da Vinci e Giuseppe Verdi arricchiscono il contesto, sottolineando l’importanza della cultura e dell’arte nel plasmare l’identità nazionale.
La bonaria ironia, con cui MaMo affronta questi temi, rappresenta un modo per mantenere una certa distanza critica, permettendo al pubblico di riflettere sulla natura del potere e della creatività. In definitiva, l’Hangar di MaMo diventa non solo uno spazio espositivo, ma un vero e proprio palco dove si intrecciano storia, cultura e un pizzico di ironia, rendendo omaggio a un passato che continua a influenzare il presente.
In particolare, “Il Signor Fiat” rappresenta un punto di svolta significativo nella sua carriera artistica. La chioma canuta di questo soggetto non è solo un elemento estetico, ma un simbolo di come la materia possa trasformarsi e prendere vita. La resina, applicata con cura, non solo arricchisce il dipinto di texture e luminosità, ma invita anche lo spettatore a esplorare la complessità delle emozioni e delle storie nascoste nell’opera.
MaMo, con la sua inclinazione perfezionista, si dedica a una preparazione meticolosa, concependo le opere prima nella propria mente e poi materializzandole nello spazio. Questo processo riflette una profonda connessione tra il pensiero e la materia, tra l’idea e la realizzazione, rendendo ogni creazione unica e straordinaria.
In sintesi, l’arte di MaMo non è statico, ma un continuo divenire, un dialogo tra forme, materiali e idee che invita chi osserva a immergersi in un universo ricco di significati e interpretazioni.
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