È proprio il caso di dirlo: il maltempo ha messo loro il bastone tra le ruote. Sono le ruote di quei carri allegorici che, realizzati dai volontari del Carnevale dei Ragazzi di Sant’Eraclio nel laboratorio dei carri della più popolosa frazione folignate, sarebbero dovuti arrivare in Piazza della Repubblica per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Di certo, la pioggia non è riuscita però a guastare il ricco programma di scena al Palazzo Comunale, che ha registrato nella mattinata di ieri l’inaugurazione della Sala dei Gonfaloni e, nella Sala del Consiglio Comunale, i saluti del sindaco del comune di Foligno, Nando Mismetti, e del presidente del consiglio comunale, Sergio Gentili, l’illustrazione dei gonfaloni restaurati con l’apporto della professoressa Anna Maria Rodante e la lettura dei principi fondamentali della Costituzione Italiana da parte degli studenti delle scuole medie superiori di Foligno (circa 80 i presenti, anche di altre nazionalità) che hanno ricevuto in dono, per mano del primo cittadino e della sua giunta, una bandiera italiana ed una copia della stessa Costituzione.
La Sala dei Gonfaloni vede esposti i tre gonfaloni, ora dismessi, in uso a Foligno fino al 1961 (non si conosce la data di origine), dal 1961 al 1982 e dal 1982 al 1992, ma per l’occasione c’era anche quello attualmente in uso. Il Gonfalone di Foligno presenta in banda i due colori dello stemma comunale: bianco a destra e rosso a sinistra, è caricato dello stemma del comune e sovrastato dalla corona e dall’iscrizione “Comune di Foligno”. Intorno allo scudo sono presenti due rami decussati, di quercia a sinistra e di alloro a destra, legati da una cravatta d’oro. Le bacche d’alloro sono di color rosso, le ghiande sono al naturale; la forma è quadrangolare, mentre una frangia in canottiglia oro circonda tutto il manufatto. La Corona, invece, è difforme rispetto a quella prevista dalla normativa; la Croce, infine, è gigliata. È nel suo intervento in Consiglio Comunale che Sergio Gentili ha ricordato come “il Gonfalone è il simbolo dell’unità di un comune”. Subito dopo, il sindaco Mismetti ha chiesto ai presenti (non solo studenti e giunta comunale, ma anche docenti, consiglieri comunali, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni combattentistiche, di categoria, dei sindacati ecc.) di osservare un minuto di silenzio nel ricordo delle vittime in Giappone dopo lo tsunami dell’11 marzo scorso. “Siamo vicini alle popolazioni del Giappone colpite dal terremoto – ha detto il primo cittadino – e esprimiamo solidarietà alla comunità giapponese. Foligno è gemellata con Shibukawa, città che per la sua collocazione geografica, al centro del Paese – come abbiamo potuto appurare da contatti avuti in questi giorni – non ha registrato danni pur avendo avvertito più volte le scosse del sisma”. Mismetti ha poi sottolineato che “celebrare l’unità d’Italia vuol dire ricordare la storia del nostro Paese, riscoprire i principi alla base della nostra nazione, riflettere sul nostro futuro. Libertà, democrazia, solidarietà, senso della nazione, sono i valori che animarono il Risorgimento e che portarono alla nascita dell’Italia come stato unitario, come nazione libera dall’occupazione straniera e finalmente unita in un progetto comune. Per quell’ambizioso progetto si batterono anche numerosi giovani della nostra città. Furono 105 i folignati a partire, tra cui la ventenne Colomba Antonietti. Celebrare oggi i 150 anni dell’Unità d’Italia vuol dire riflettere sul futuro del nostro Paese, alla luce degli importanti cambiamenti in atto. Il momento che stiamo attraversando non è facile. Come sindaco e come cittadino, sono preoccupato per la grave crisi economica e sociale che vive l’Italia e per la durezza delle prove che ci attendono sia a livello locale che nazionale. Sono convinto che l’unico modo per affrontare e superare questo periodo di difficoltà sia quello di fare fronte comune. Sta poi ai giovani conservare e attuare i valori per rendere migliore il Paese”.
(Elisa Panetto)
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