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INAIL E AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA INSIEME PER LA DIAGNOSI E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI

Il crescente aumento delle malattie professionali neoplastiche e respiratorie, derivanti dalla presenza nei luoghi di lavoro di agenti chimici o amianto, ha accelerato un protocollo d’intesa tra la Direzione Regionale Inail dell’Umbria e l’Azienda Ospedaliera di Perugia. L’accordo è stato sottoscritto questa mattina dal Direttore Regionale dell’Inail Dottor Tullio Gualteri e il Direttore dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Dottor Walter Orlandi.

Era presente anche il Prof. Giuseppe Abbritti, Direttore della Struttura Complessa di Medicina del Lavoro e dirigenti delle due strutture sanitarie, Dottoressa Serena Zenzeri e Dottoressa Lorenza Nistri. In virtù di tale convenzione, l’Inail in caso di patologie di complessa definizione, si impegna ad inviare i propri assistiti alla Struttura Complessa di Medicina del Lavoro “perché vengano effettuati gli accertamenti sanitari specialistici per l’inquadramento diagnostico del caso”. L’accordo prevede anche i termini di effettuazione delle visite e disciplina il costo delle prestazioni.

Soddisfazione è stata espressa dai responsabili delle due strutture: “l’intesa siglata – ha dichiarato il Dottor Tullio Guarltieri – Direttore Regionale INAIL dell’Umbria, rappresenta un esempio positivo di collaborazione nella sanità pubblica, con l’obiettivo di migliorare il servizio ai nostri assicurati. Il compiacimento dell’accordo si riferisce anche alla possibilità che tale modello assistenziale possa essere adottato in altre regioni dal nostro istituto”.

Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Dottor Walter Orlandi, si è espresso in termini lusinghieri, cogliendo a pieno la proposta di convenzionamento: “per quanto ci costa, si tratta di un accordo che non ha altri precedenti nel nostro paese. La collaborazione con l’Inail accresce il prestigio del nostro ospedale ed in particolar modo permette alla Struttura Complessa di Medicina del Lavoro del Prof. Abbritti di mantenere elevati gli standard assistenziali e di ricerca, nella complessa materia delle malattie professionali”.