Sono iniziate lunedì 13 maggio a Spoleto le riprese del documentario “La Luce a Roma”, un’opera che racconta il periodo storico in cui nacque il Festival dei Due mondi e il ruolo avuto da Eisenhower e dall'Ambasciata Americana a Roma nella creazione della prestigiosa manifestazione culturale..
In quegli anni, caratterizzati dalla guerra fredda e da un forte antiamericanismo, la scelta di Spoleto come sede di una manifestazione fortemente caratterizzata dalla cultura americana, rientrò nell'ambito di una politica di soft power che vide anche la nascita della John Hopkins University a Bologna e al rilancio di Cinecittà a Roma. L'ambasciatrice Claire Boothe Luce, il cui vice all'epoca era il padre dell'attuale ambasciatore USA David Thorne, rafforzò le relazioni bilaterali anche attraverso la cultura e favorì la concessione di un finanziamento diretto di 60.000 dollari da parte del presidente Eisenhower.
A raccontare questa storia, davanti alle telecamere della produzione Pin Up di Roma, che sta realizzando l'opera per conto del Festival della Diplomazia e con il supporto dell'Ambasciata nordamericana in Italia, il giornalista spoletino Alfonso Marchese, ex corrispondente del Messaggero e autore del libro “40 anni di segreti del Festival dei Due Mondi”. Sede delle riprese lo storico ristorante “Il Pentagramma” di Vicolo Martani, aperto per la prima edizione del Festival nel 1958 dal Maestro Giancarlo Menotti.
Il film sarà trasmesso dalla RAI e verrà mostrato negli Istituti di Cultura Italiani negli Stati Uniti
