In Umbria si muore di meno per i tumori, ma preoccupa l’aumento del cancro alla mammella, così come va monitorata l’alta incidenza del cancro dello stomaco in particolare in zone come l’Alta Valle del Tevere.
L’incidenza dei tumori è più elevata nel sesso maschile che in quello femminile, ma il trend di aumento dei casi tra le donne è maggiore rispetto agli uomini.
L’analisi (che fa però riferimento a dati non molto aggiornati, quelli cioè del 2017 e 2018) è stata presentata durante una conferenza stampa in Regione sul registro tumori. Organismo che ora torna “pienamente operativo dal punto di vista della struttura informatica e del personale”.
“Il registro tumori della Regione Umbria, grazie alla collaborazione con l’Università, il Servizio epidemiologico regionale e Punto Zero, – ha detto l’assessore regionale alla Salute Luca Coletto – è stato riallineato nei dati, in modo da avere una mappatura aggiornata dell’andamento di questa patologia”. All’incontro hanno preso parte anche il professor Fabrizio Stracci dell’Università di Perugia, che segue la parte scientifica del lavoro, e Giancarlo Bizzarri, amministratore di Punto Zero che cura la redazione del registro.
La collaborazione tra Punto Zero e Università nella gestione del registro ha portato alla produzione di nuovi dati per gli anni 2017-2018, nonché alla partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali.
Relativamente all’attività svolta è stato evidenziato che i nuovi dati confermano i trend osservati negli anni precedenti. I casi totali sono stati meno di 6000, a fronte dei 6050 registrati in media ogni anno nel quinquennio 2012-2016; questo dato è importante perché il numero assoluto dei casi è in aumento in Italia a causa soprattutto dell’invecchiamento della popolazione e deriva da un andamento favorevole nel sesso maschile.
“Nei maschi – ha spiegato il professor Stracci – la frequenza dei principali tumori maligni – polmone, colon-retto, stomaco e persino prostata – è in riduzione. Nel sesso femminile si osserva un trend in aumento legato a tumori come il cancro della mammella – passato da 500 casi per anno quando iniziò l’attività del registro nel 1994 ai quasi 900 casi per anno del 2017-2018 – e al cancro del polmone”.
Grande importanza ha avuto lo screening per la prevenzione del cancro del colon-retto che ha determinato una riduzione dei carcinomi infiltranti soprattutto nei maschi e una altrettanto importante riduzione della mortalità. A proposito di quest’ultimo dato, è importante sottolineare che la mortalità per tumori è in diminuzione in entrambi i sessi come risultato degli interventi di prevenzione e del miglioramento delle terapie.
Obiettivo del registro tumori per l’anno in corso è rendere più tempestiva la produzione dei dati – anche se va detto che il registro regionale non è tra i meno tempestivi nel panorama nazionale. “Non siamo i primi – ha detto l’assessore Coletto – ma neanche gli ultimi e contiamo, anche con la collaborazione dei medici, di aggiornare sempre di più i dati. Per quanto riguarda il tumore gastrico con un’incidenza di una certa entità in alcune zone dell’Umbria, stiamo valutando di attivare un programma di screening per avere una mappatura aggiornata”.
Per quanto riguarda il tumore al seno, i dati del report (elaborato dai dottori Fabrizio Stracci, Fortunato Bianconi, Chiara Lupi, Alessio Gili, Silvia Leite, Giancarlo Bizzarri) evidenziano che “l’andamento irregolare dell’incidenza del cancro della mammella riflette la diffusione dello screening organizzato e, in anni più recenti, la diffusione dello screening opportunistico nelle fasce d’età non coperte dallo screening
organizzato. L’incidenza aumenta anche per la distribuzione sfavorevole dei fattori di rischio e questo è un andamento comune nei paesi occidentali. Il numero dei nuovi casi e quindi l’impatto sui servizi di cura è importante“. Tuttavia, “la mortalità si riduce significativamente anche se lentamente”.
Sul fronte del cancro della cervice uterina, si registrano pochissimi decessi, ma c’è una discesa molto lenta dei casi.
Per quanto riguarda invece il cancro della prostata, la mortalità si è ridotta significativamente sia per il miglioramento delle terapie che per l’attività di screening negli uomini over 70.
Sul fronte del tumore al polmone, invece, si registra un rilevante aumento dei casi nel sesso femminile. “In entrambi i sessi – evidenzia il registro tumori – la mortalità presenta una variazione percentuale lievemente più favorevole dell’incidenza. A questo fenomeno possono contribuire l’aumento delle forme con prognosi lievemente migliore (adenocarcinoma) e il miglioramento dell’efficacia dei trattamenti”.
Per quanto riguarda il cancro del colon-retto (grosso intestino) si osserva una situazione di miglioramento negli ultimi anni grazie allo screening, che “determina non solo una riduzione della mortalità in entrambi i sessi ma anche una riduzione dell’incidenza legata alla rimozione delle lesioni pre-maligne”.
Particolare è invece la situazione in Umbria del cancro gastrico, il tasso di incidenza è infatti il più alto d’Italia. La situazione però non è omogenea in tutta la regione: il territorio dell’Usl Umbria 1, ma in particolar modo l’Alto Tevere, hanno un tasso d’incidenza che è oltre il doppio la media italiana. Il trend sia dell’incidenza che della mortalità del tumore allo stomaco, comunque, è in riduzione. “L’Umbria rimane una regione con elevata incidenza in Italia e nella zona nord della regione è importante indagare il ruolo dei fattori di rischio inclusa la prevalenza di Helicobacter pylori e introdurre interventi sperimentali per rafforzare il trend osservato. Infatti, il cancro gastrico rimane una patologia con diagnosi tardiva e prognosi non favorevole in assenza di screening” evidenziano gli esperti.