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IN UMBRIA L'8% DELLE FAMIGLIE SOTTO LA SOGLIA DI POVERTA', IL 7% POTREBBE DIVENTARLO PRESTO

di Valentina Ballarani

Sono numerose le famiglie povere nel cuore verde d'Italia, ma fortunatamente (anche se molto lentamente) in calo rispetto ai primi anni del nuovo millennio.Dal IV rapporto sulla povertà in Umbria (effettuato dall'Agenzia Umbria Ricerche e dall'Osservatorio regionale sulla povertà), emerge che basterebbe integrare le entrate di 183 euro per far uscire dalla soglia di povertà il 7,3% delle famiglie umbre. Secondo l'indagine risulta che l'8% delle famiglie in Umbria si trova sotto la soglia di povertà (nel 2001 era l'8,6%), una quantità consistente, ma al di sotto della media nazionale che è del 11%. Di questi circa il 2% vive in condizioni di estrema povertà. All'indagine sfuggono tutti le persone che non sono residenti, che sono circa 24mila. I soggetti più colpiti dalla povertà hanno un'età media di 48 anni e in un menage familiare di due persone non superano i 900 euro di reddito. L'Umbria, secondo le statistiche, ha un'incidenza di povertà più alta rispetto alle altre regioni del centro Italia. Tale situazione si deve per lo più alla carenza di beni primari, cibo denaro, vestiti e di lavoro. Tutti pensano che la povertà estrema sia quella che salta agli occhi degli immigrati, o dei barboni; in realtà ci sono tante persone, uomini e donne, intorno ai 42 anni, che magari hanno anche un tetto sotto al quale vivere con il proprio coniuge, ma che vivono in condizioni di estremo disagio.

Il 7% delle famiglie della regione corre il rischio di entrare nella categoria dei “nuovi poveri”, per lo più nuclei molto numerosi ho formati da persone anziane, donne sole o con un solo genitore. Tra le caratteristiche che determinano questa condizione ci sono: bassa istruzione, disoccupazione o precariato. Due terzi degli utenti che si rivolgono alle Caritas in Umbria sono immigrati che per la maggior parte non hanno il permesso di soggiorno. Ma ci sono anche i poveri definiti “della quarta settimana”, ovvero quelle famiglie che con le loro entrate non riesco affrontare le spese per tutto il mese. Il problema della povertà va affrontato anche e soprattutto politicamente. E' un disagio che può essere marginato e col tempo anche sconfitto, nella prospettiva di una società più solidale e ugualitaria.