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In Umbria internet è uguale per tutti / Approvata la legge in consiglio regionale – VIDEO TO

Ale. Chi. e Sa. Cip.

La democrazia e la sua affermazione passano anche attraverso la diffusione di internet: un fatto chiaro non solo ai cittadini, che ormai utlizzano il web e le sue forme per comunicare, ma anche alla politica italiana, che ha visto, negli ultimi anni, affermarsi il cosiddetto “terzo polo”, quello del M5S per intenderci, e occupare un posto importante in Parlamento. L'Umbria in questo fa scuola, grazie all'approvazione della legge sulle 'Norme in materia di infrastrutture per le telecomunicazioni'. Un disegno dal quale le altre regioni italiane provano a prendere spunto, per stare al passo con l'innovazione tecnologica che ormai detta l'avanzamento non solo culturale, ma anche della rappresentanza e della partecipazione. Già 140 km di fibra servono il territorio regionale, e altri 140 saranno a breve a disposizione: in questo modo, l'Umbria è tra le regioni italiane con uno dei tassi più bassi di digital divide.

Passa il provvedimento – Con 18 voti favorevoli della maggioranza e 10 astensioni dalle opposizioni, l'Aula di Palazzo Cesaroni ha dunque dato il via libera al disegno di legge della Giunta regionale che detta 'Norme in materia di infrastrutture per le telecomunicazioni'. Obiettivi e finalità del documento, come lo stesso assessore Stefano Vinti (Infrastrutture tecnologiche) ha rimarcato al termine del dibattito sono: “internet per tutti; il catasto del sottosuolo; il piano telematico triennale, predisposto dal Consiglio regionale; la banca dati delle infrastrutture; il sostegno al sistema televisivo regionale”. Quella approvata dal Consiglio regionale è la prima legge umbra in materia di infrastrutture per le telecomunicazioni.
Approvato all'unanimità, con l'approvazione della Giunta regionale, un emendamento dei consiglieri Pd Manlio Mariotti e Luca Barberini che riconosce il ruolo dei produttori di contenuti televisivi di qualità. Il relatore di maggioranza Gianfranco Chiacchieroni (Pd), che ha letto la sua relazione dallo schermo di un tablet con il plauso dell'Assessore Vinti, ha sottolineato come “attraverso la promozione dello sviluppo di infrastrutture di telecomunicazione viene assicurata la partecipazione attiva di tutti i cittadini alla vita della comunità digitale”. Il relatore di minoranza Raffaele Nevi (FI) pur esprimendo giudizi positivi sull'iniziativa legislativa, ha voluto evidenziare che “la Regione sta mettendo in campo più principi che concretezza”, definendo soprattutto “poco chiara” la norma finanziaria.

La legge – La Regione in sostanza mira alla diffusione ed utilizzo delle infrastrutture, al coinvolgimento di soggetti pubblici e privati per adeguate sinergie di utilizzo delle potenzialità, alla centralità della programmazione e pianificazione circa le infrastrutture per le telecomunicazioni, alla definizione di linee guida e criteri generali per le procedure autorizzative. Viene trattato l’aspetto relativo alle infrastrutture ed agli impianti radioelettrici (telefonia mobile) e la diffusione del segnale radiotelevisivo (dopo il passaggio alla tecnica digitale). La Regione, nel Documento annuale di programmazione 2012-2014, ha già riconosciuto che il superamento del digital divide rappresenta uno dei principali indicatori del grado di competitività di un territorio.

La scheda – Lo strumento di programmazione triennale in materia è il Piano Telematico regionale (approvato dal Consiglio regionale) che stabilisce le strategie per la rete pubblica regionale. Il Piano viene reso operativo attraverso il programma annuale di attuazione (approvato dalla Giunta). La Regione assicurerà un corretto utilizzo del sottosuolo agevolando e coordinando la realizzazione di infrastrutture per la distribuzione dei servizi a rete, con particolare riferimento alla posa in opera della fibra ottica, mentre ai Comuni ed alle Province spetterà il compito, nell’approvazione dei loro regolamenti per l’uso del sottosuolo, di rispettare le linee guida regionali che saranno emanate dalla Giunta regionale. Di rilevante importanza, oltre alla previsione di procedure e regolamenti omogenei, sarà la messa a punto del Catasto regionale delle reti e di una specifica banca dati, oltre che della Consulta regionale per le telecomunicazioni quale strumento di confronto sull'applicazione e sull'eventuale aggiornamento delle normative. In un apposito articolo viene ribadita la competenza regionale sull'espressione del parere circa i Piani di assegnazione delle frequenze, predisposti dall'Adalrico. Particolare attenzione viene quindi riservata all’innovazione tecnologica del sistema radiotelevisivo locale ed agli interventi per la ricerca in materia di telecomunicazioni. Sono previste infatti una serie di azioni, sostenute da un apposito fondo nel bilancio regionale, finalizzate alla promozione della ricerca, dell'innovazione e dell’alta formazione, da realizzarsi attraverso accordi, intese e convenzioni con le Università, con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e con enti di ricerca pubblici e privati.

L'Assessore Vinti – “Ringrazio i numerosi interlocutori di qualità, pubblici e privati, che hanno contribuito in maniera determinante alla stesura della proposta dell'articolato di questa legge, che rappresenta la prima normativa regionale organica del settore, a livello nazionale. Le infrastrutture di questo secolo sono rappresentate dalla banda larga e dalla banda ultra larga, l'equivalente di quello che furono le ferrovie alla fine dell'ottocento. Finalmente la connessione alla rete potrà diventa un diritto per tutti gli umbri. Oggi esistono generazioni digitali, già i bambini vivono nel mondo di internet. Le stesse imprese che non utilizzano questo tipo di strumento hanno fatturati nettamente più bassi delle imprese concorrenti che invece della rete fanno uno strumento essenziale, sia per produrre che per commerciare i loro prodotti. La costruzione del diritto alla cittadinanza oggi passa attraverso internet, che è la combinazione dello sforzo dei soggetti economici e produttivi sia pubblici che privati. L'Umbria ha tuttavia già compiuto un grande lavoro: sono stati già stesi 140 chilometri di fibra ottica ed iniziata la stesura di altrettanti chilometri nella dorsale appenninica, un modello in cui la Regione svolge un ruolo da protagonista mettendo a disposizione la propria banda larga sia del sistema pubblico, ma anche degli operatori privati.
Questo sforzo comporta un digital divide di basse percentuali, fra il 3 e 5 per cento del territorio regionale. L'Umbria sta quindi supplendo ai ritardi della realizzazione dell'agenda digitale attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e della propria agenda digitale. La legge, per la prima volta, affida al Consiglio regionale la responsabilità del Piano telematico regionale. L'applicazione e gli effetti, nonché l'aggiornamento della legge, che opera in un settore in continua innovazione, verranno valutati dalla Consulta regionale delle telecomunicazioni, composta da soggetti pubblici e privati. Questa iniziativa legislativa prevede norme di sostegno alla innovazione tecnologica del sistema televisivo regionale che ha molto sofferto il passaggio dal sistema analogico a quello digitale e che sarà, a fine 2015, oggetto di ulteriori e profonde innovazioni tecniche. Saranno favoriti processi di aggregazioni e sostegno ai produttori di contenuti di qualità”.

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