Salute & Benessere

In Umbria 7 persone su 10 dicono di sentirsi bene, la fotografia della salute in Umbria di Usl1 eUsl2

Secondo l’indagine delle Usl dell’Umbria, 7 persone su 10 dichiarano di sentirsi bene. Primato per l’abitudine al fumo. La prima sigaretta viene fumata a 11 anni. Il 25% dei quindicenni beve alcol una volta a settimana. Ottimi risultati per l’adesione agli screening oncologici. Ci sono tutti gli estremi per calibrare gli opportuni interventi di prevenzione e promozione della salute

Come cambia la popolazione umbra? E qual è lo stato di salute di umbri?

Queste le risposte contenute nel recente documento redatto dalle due aziende sanitarie umbre.

Dall’analisi delle informazioni fornite dai sistemi di sorveglianza di popolazione riferiti a bambini, giovani, adulti e anziani, emerge che le condizioni socio economiche degli umbri sono migliori rispetto alla media nazionale. In particolare hanno un maggior livello di istruzione, una maggiore occupazione lavorativa e riferiscono minori difficoltà economiche ad arrivare a fine mese. Maggiore anche il numero di cittadini stranieri.

Se da un lato si rileva una bassa quota di sedentari, una maggiore attenzione al corretto uso dei seggiolini per i bambini in auto, un’alta adesione agli screening oncologici, una maggior quota di anziani vaccinati per l’influenza, dall’altra purtroppo di rileva un peggior stato di salute percepito nella popolazione anziana, una maggior presenza di sintomi di depressione nell’età adulta e anziana. È inoltre maggiore la percentuale di anziani che riferiscono disabilità sensoriali, prevalentemente visive, e che hanno paura di cadere.

Purtroppo anche gli stili di vita non sono esemplari: rispetto ai dati nazionali infatti gli umbri presentano percentuali superiori di fumatori, di bevitori a rischio, consumano in minor misura frutta e verdura e utilizzano meno la cintura posteriore in auto.

Sono questi i principali dati che emergono dal Rapporto sulla Salute degli umbri, stilato dalla Usl Umbria 1 e dalla Usl Umbria 2, che ha preso in considerazione molti degli aspetti che descrivono lo stato di salute: dal benessere agli stili di vita, dal rischio cardiovascolare alla presenza di patologie e uso di farmaci, dalla sicurezza all’adesione ai programmi di prevenzione individuali.

“Entrando nel dettaglio – spiegano gli autori del rapporto Carla Bietta Servizio Epidemiologia, Dipartimento di Prevenzione UslUmbria1, Marco Cristofori Servizio Sorveglianza e Promozione della Salute, Dipartimento di Prevenzione USLUmbria2 e Ubaldo Bicchielli Servizio Epidemiologia Dipartimento di Prevenzione USLUmbria2– sono più soddisfatti della propria salute i giovani, gli uomini e le persone con un livello socio-economico più elevato. Notiamo poi che è cresciuto il numero di persone che fa movimento. Risulta comunque sedentario un bambino su 6, un 18-69enne su 5 e un anziano su 3. Secondo gli ultimi dati relativi a peso e altezza resi si stima che siano in eccesso ponderale un bambino su 3, 2 adulti su 5 e 3 anziani su 5, con un eccesso di peso che aumenta tra le persone economicamente più svantaggiate. Tra i bambini, il confronto nel tempo dei dati relativi a sovrappeso e obesità mostra un trend in lenta ma costante diminuzione, confermato anche dal livello nazionale. Il confortevole dato è in controtendenza rispetto al resto d’Europa”.

Sulle abitudini alimentari si conferma un trend negativo per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura. Bambini, adulti ed anziani infatti ne consumano prevalentemente 1 o 2 porzioni giornaliere contro le 5 consigliate. Solamente il 2% dei bambini e il 7% degli adulti mangia le 5 porzioni di frutta e verdura al giorno raccomandate.

Il 25% dei quindicenni beve alcolici almeno una volta a settimana e il consumo di alcolici inizia molto presto: già ad 11 anni un ragazzo su 20 beve almeno una volta a settimana. In Umbria il 37% dei 18-69enni dichiara di non consumare bevande alcoliche ma una persona su 6 ha dichiarato comportamenti che possono essere rischiosi. In particolare l’8% è un bevitore fuori pasto, il 3% ha un consumo abituale elevato mentre il 10% è un bevitore binge, cioè che consuma 6 o più unità di bevande alcoliche in una sola occasione. Si tratta di dati superiori alla media nazionale, con un maggior rischio fra i giovani, gli uomini e persone con un livello di istruzione medio alto.

Resta preoccupante anche l’abitudine al fumo e i dati confermano che l’Umbria è la regione con il maggior numero di fumatori. La prima sigaretta viene accesa già ad 11 anni. Dall’indagine emerge che i ragazzi umbri che fumano almeno una volta a settimana sono l’1% degli 11enni, il 4% dei 13enni e il 22% dei 15enni. Sembrano, inoltre, fumare più le femmine dei maschi. Andando avanti con l’età si scopre che tra i 18 e i 69 anni un umbro su tre è fumatore mentre il 50% non fuma e il 20% ha smesso di fumare. Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia un quarto dei fumatori ne utilizza più di un pacchetto.

Nel quadriennio 2014-2017 in Umbria emerge che su 10 intervistati 2 hanno riferito una diagnosi di ipertensione, 2 di ipercolesterolemia, 2 sono sedentari, 3 fumatori, 4 in eccesso di peso e quasi nessuno consuma 5 porzioni di frutta o verdura al giorno come raccomandato. Inoltre, quasi il 5% degli intervistati ha il diabete. Complessivamente 4 persone su 10 hanno almeno 3 dei fattori di rischio cardiovascolare e solo meno del 3% è libera dall’esposizione al rischio cardiovascolare.

Sul fronte della prevenzione dei tumori oltre 8 donne su 10 fra i 25 e i 64 anni si sottopongono, a scopo preventivo, allo screening del tumore della cervice uterina all’interno di programmi organizzati o per iniziativa personale. In questo caso, però, l’Umbria si conferma come una delle regioni più virtuose. Ugualmente, 8 donne su 10 tra i 50 e i 64 anni ricorre alla mammografia. Dato, anche questo, al di sopra della media nazionale. Buona anche la prevenzione dei tumori colorettali, cui si sottopone il 60% dei 50-69enni intervistati.

Meno frequente il ricorso alla vaccinazione antinfluenzale. Appena il 5% dei residenti tra i 18 e i 64 anni si vaccina e meno del 3% effettua la profilassi di prevenzione prima dei 50 anni.  Tra gli ultra 64enni la percentuale sale al 62%: al di sotto del 75% che è la copertura raccomandata ma, comunque, al di sopra della media nazionale.