Si torna a vivere in Umbria, terra dove nel 2022 si sono registrati oltre 2mila nuovi residenti. E in attesa che si verifichino gli effetti sulla natalità delle politiche di supporto alla famiglia, la Regione guarda al dato della residenzialità per aumentare la preoccupante bilancia demografica. Con una conferma dell’aumento dei nuovi residenti, nel 2023 e per il prossimo anno, che sarebbe un ottimo risultato secondo gli obiettivi che la Giunta si è prefissati.
Accanto a quelli legati all’aumento del reddito da lavoro e alla possibilità di tenere in territorio positivo i principali indicatori macroeconomici, pur in un momento congiunturale sfavorevole, a seguito delle tensioni geopolitiche, e con previsioni del contesto internazionale sfavorevoli nel 2024. Per questo nel Defr (il Documento economico finanziario della Regione) si punta ad un’ulteriore crescita, anche se modesta, del Pil regionale alla fine di quest’anno e una sua tenuta nel 2024. Obiettivi che, se centrati – ha commentato la governatrice nell’incontro avuto con le parti sociali prima che il documento venisse approvato in Giunta – oltre a rappresentare una soddisfazione per l’Esecutivo regionale, dimostrerebbero, come negli ultimi tre anni, la nuova forza del sistema economico regionale e un riallineamento a quelle che sono le migliori performance del Paese. Confermando così la dinamica del triennio 2020-22 – ha rivendicato Tesei – dopo anni di andamento peggiore.
Per raggiungere questi obiettivi la Manovra individua 10 aree di azione: Obiettivi socio-economici; Infrastrutture ed opere pubbliche; Aeroporto internazionale dell’Umbria; Supporto alle imprese e al lavoro; Ricostruzione post-sisma 2016; Turismo, brand system e grandi eventi; Sociale, famiglia e disabilità; Sanità; Piano rifiuti e Piano energetico ambientale; Nuovo Centro fieristico regionale e Progetto Monteluce.
Previste, inoltre, opere di ammodernamento e implementazione di strutture strategiche come quelle sanitarie, infrastrutturali e fieristiche.
Quanto agli strumenti finanziari, nel Defr non ci sono incrementi della tassazione regionale per famiglie e imprese. Si conta di reperire le risorse principalmente su spending review, pieno utilizzo dei Fondi europei e sul Pnrr Umbria, che può contare sui 3,5 miliardi di euro intercettati dalla Regione. Tesei ha ricordato che, in base a una stima Aur (cautelativa perché non comprende anche le ricadute delle opere sovraregionali) il Pnrr può avere un impatto positivo sul Pil di 1.1 punti l’anno e garantire 5.300 assunzioni ogni 12 mesi, per tutta la durata del Piano, cioè fino al 2026. Per questo ha raccomandato una corretta attuazione da parte dei vari Enti coinvolti.
Dopo l’approvazione di oggi in Giunta, il Defr sarà discusso e votato dall’Assemblea legislativa. Secondo quanto concordato nella fase di concertazione con le parti sociali, fin dal prossimo Defr e stante tempistiche di finanza pubblica che tendono a comprimere eccessivamente la fondamentale fase di concertazione, Regione, sindacati e associazioni d’impresa hanno concordato di strutturare un confronto preventivo per la definizione dei contenuti della programmazione strategica regionale, già sancito nel Defr 2024.