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In Umbria 2011 anno nero delle morti sul lavoro

Se i dati provvisori degli incidenti sul lavoro dell'Inail relativi al 2011 parlano di un leggero miglioramento della situazione rispetto al 2010, l'anno appena trascorso ha segnato per l'Umbria un grave picco per il numero di incidenti mortali sul lavoro.

Secondo i dati dell'Osservatorio indipendente di Bologna sulle morti per infortunio sul lavoro, sono 17 le persone che hanno perso la vita negli ultimi 12 mesi mentre si trovavano sul proprio posto di lavoro in Umbria. Un grave aumento rispetto al 2010 (+ 142%), quando i casi di morte sul lavoro in regione erano stati sette.

Flessione nazionale – I dati dell'Umbria sono in controtendenza rispetto ai segnali di miglioramento sul fronte sicurezza a livello nazionale. Secondo le stime dell'Inail, infatti, “al 30 dicembre 2011 è ipotizzabile un consuntivo finale di 750mila denunce (per infortuni, nel 2010 erano 775mila, ndr) e un numero di morti ancora inferiore a mille”.

Secondo l'Inail, a livello nazionale, “dagli ultimi dati disponibili emerge che nel periodo compreso tra gennaio e settembre il numero degli infortuni si è ridotto di circa 26mila casi rispetto allo stesso periodo del 2010 (da 579mila a 553mila), pari a una flessione del 4,5%. I dati aggiornati al terzo trimestre 2011 rivelano anche una flessione meno accentuata dei casi mortali, che sono passati da 697 a 691, in diminuzione dello 0,9%. L'andamento dell'ultimo trimestre rende ipotizzabile a fine anno un bilancio consuntivo di 750mila infortuni sul lavoro, rispetto ai 775mila del 2010, e un numero di morti ancora inferiore a mille”.

La morte tra campi e cantieri – Al centro del picco di incidenti mortali in Umbria nel 2011 sono ancora una volta il comparto agricolo e quello edile. Il primo, secondo le stime dell'osservatorio di Bologna, “riguarda il 31,16 per cento di tutti i morti sul lavoro”, mentre nei cantieri hanno perso la vita dei lavoratori nel 26,62 dei casi (leggi). (fda)

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