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IN SCENA AL TEATRO NUOVO ” COSI' E' SE VI PARE” DI LUIGI PIRANDELLO ( foto)

Dopo il successo ottenuto a Terni, l'intensa messinscena di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, firmata Massimo Castri, va in scena al Teatro Nuovo di Spoleto martedì 27 gennaio, per poi approdare a Perugia al Teatro Morlacchi dal 28 gennaio al 1 febbraio

Interpreti i giovani e preparatissimi attori della scuola di Alta Formazione dell'Emilia Romagna Teatro, Marco Brinzi, Giorgia Coco, Chiara Condrò, Andrea Corsi, Francesca Debri, Manuela De Meo, Michele Di Giacomo, Angelo Di Genio, Federica Fabiani, Pietro Faiella, Alessandro Federico, Diana Hobel, Marta Iagatti.

Così è, (se vi pare) è un testo che Massimo Castri ha frequentato nell'arco della sua carriera già due volte e che gli è valso il Premio Ubu come miglior regia nel 1980.

La commedia è tratta dalla novella La Signora Frola e il Signor Ponza, suo genero e già nel suo titolo sfodera un sapore ironico e racchiude quella problematica esistenziale, sviscerata successivamente in Uno, nessuno, centomila, dell'impossibilità di avere una visione unica e certa della realtà.

Tutto un paese si affanna per sapere quale sia la verità intorno allo strano comportamento della famiglia Ponza. La curiosità nasce dal fatto che la sedicente madre della Signora Ponza, la Signora Frola, non vive con la figlia e il marito, anzi non entra neanche in casa loro, comunica con la figlia solo attraverso dei bigliettini scambiati per mezzo di un cestino calato dalla finestra. Alla Signora Frola la gente pone insistenti domande, e la poveretta si vede costretta ad asserire che il Signor Ponza, avendo perso nel terremoto tutti i suoi parenti, ha un amore ossessivo per la moglie che gli impedisce di farla uscire di casa e di far incontrare madre e figlia. Dal canto suo il Signor Ponza sostiene, invece, che la Signora Frola sia impazzita, poiché crede che la figlia morta, la prima signora Ponza, sia ancora in vita, scambiandola con la sua seconda moglie: per non deludere la suocera e per non importunare la nuova Signora Ponza, non permette che le due donne s'incontrino. Poiché non c'è maniera di confutare nessuna delle due affermazioni, la gente, smaniosa di dover a tutti costi attribuire una maschera e un ruolo ben definito ai componenti di questa famiglia, non può fare altro che interrogare la Signora Ponza, convinta che solo così finalmente si possa venire a capo del ginepraio.

Ma la donna, che entra in scena velata, a simboleggiare l'impenetrabilità della verità, afferma di essere la seconda moglie del Signor Ponza, per il marito, e la figlia della Signora Frola, per la madre, ma per se stessa nessuna: «Io sono colei che mi si crede».

Il regista ha accolto la sfida di lavorare con attori anagraficamente più giovani di quello che il testo richiederebbe, ma non privi di significative esperienze, capaci quindi di restituire un'inedita chiave di lettura a questa commedia andata in scena nel 18 giugno 1917 che scaturì nel pubblico “sconcerto, intontimento, esasperazione e sgomento” come riporta lo stesso Pirandello. Il testo, nel 1925, venne modificato, inserendo nuovi effetti comici, mostrando di aver fatto proprie le preoccupazioni sceniche della prima versione.

Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell'Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E' possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell'Umbria http://www.teatrostabile.umbria.it/.