Sabato 10 giugno alle ore 17.00, al Complesso monumentale di San Nicolò, si terrà lo spettacolo “Non possiamo abituarci a morire”, scritto e interpretato da Angelo Ferracuti (voce recitante) che sarà accompagnato da Paolo Capodacqua (voce e chitarra).
“Non possiamo abituarci a morire” è uno spettacolo sulla condizione del lavoroa partire dal secolo scorso che, muovendo dalla poesia e dalla storia umana del poeta marchigiano Luigi Di Ruscio, viene declinata da un punto di vista esistenziale e politico.
Nell’alternarsi di voce, musica e canto, le ruvide parole del poeta Di Ruscio incrociano brani scritti appositamente per questo spettacolo e alcuni classici della canzone d’autore sui temi civili e del lavoro di tutti i tempi, da “Vincenzina e la fabbrica” e “Io e te” di Enzo Jannacci, “La solfatara”, canto siciliano tratto da una poesia di Ignazio Buttitta, fino a quello più metropolitano e metallico di “Alba meccanica” di Claudio Lolli, “Il vino” di Piero Ciampi, “La costruzione” di Chico Buarque, come un coro a più voci di una condizione umana che, oggi come ieri, vive una difficilissima incertezza intima e sociale.