10 voti a favore, da parte della maggioranza, e 6 contrari, da parte dell’opposizione: così è passato oggi la ridefinizione della IUC, della TASI e dell’IMU, in sede della Commissione Affari e Bilancio. Un costo previsto, per l’anno 2014, di circa 18.750.000 euro, in base anche a quanto contabilizzato nel 2013. Rispettate inoltre le aliquote per la TASI in base al patto di stabilità. Ma vediamo come si applicano nello specifico.
L’IMU – Aliquote modificate o integrate per la tassa sugli immobili: verrà applicata una detrazione di 200 euro per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo e classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, nonché per le relative pertinenze”; la stessa detrazione si applica agli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica; nessuna tassa per l’abitazione principale, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, per le quali continuano ad applicarsi l’aliquota per l’abitazione principale; l’abitazione principale non è da considerare come casa di cittadini italiani non residenti nel territorio dello stato, a condizione che non risulti locata; per tutte le altre abitazioni si applica l’aliquota del 10,6 per mille. Tutelati anche gli anziani disabili e le persone con un ISEE inferiore ai 15mila euro all’anno.
La TASI – Per ciò che concerne la Tasi, l’Assessore Bertinelli ha sottolineato che la Giunta ha deciso di applicare l’aliquota del 2,5 per mille (limite massimo consentito dalla legge), oltre ad un aumento dello 0,8 per mille (consentito solo per l’anno 2014): quest’ultimo al fine di finanziare, relativamente alle abitazioni principali ed alle unità ad esse equiparate, detrazioni di imposta tali da generare effetti sul carico d’imposta Tasi equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con riferimento all’Imu sulla stessa tipologia di immobili. Una soluzione che – ha detto Bertinelli – andrà a beneficio soprattutto delle categorie “deboli”. Previste delle detrazioni anche per qusta tassa in base alle relative fsce di reddito.
Il dibattitto – Secondo Camicia “è imbarazzante che oggi, in un momento storico così difficile per la famiglie, la Giunta sia stata costretta a decidere di aumentare ulteriormente il carico fiscale in capo ai cittadini. Mi sarei aspettato, dunque, da parte dell’opposizione qualcosa di diverso dalle semplici critiche, ossia la presentazione di opportuni emendamenti per modificare le scelte dell’Esecutivo. Evidentemente ciò non è avvenuto, perchè il centro-sinistra è consapevole di essere responsabile delle criticità che sono state imposte nel tempo alla città, tanto da metterla in ginocchio”. In conclusione Camicia ha chiesto all’Assessore Bertinelli di adoperarsi in qualche modo al fine di coadiuvare le famiglie in difficoltà ed i proprietari delle prime case. Numerini ha chiarito che non deve sfuggire il fatto che oggi si discuta del tema in una situazione di emergenza, dovuta ai ritardi del Governo Centrale. Peraltro, quella in esame, è una tassa completamente nuova che, necessariamente, deve essere correlata alle uscite “consolidate” del Comune, ormai quasi a fine esercizio 2014. “Un’amministrazione nuova – ha dichiarato – non può applicare dopo pochi mesi una ristrutturazione completa della spesa comunale, perchè questa operazione richiederà del tempo ed un’analisi molto approfondita. Dunque la prima, vera manovra di bilancio della Giunta Romizi sarà quella del 2015”.
L’opposizione – Arcudi, pur precisando di aver compreso le difficoltà cui Assessore ed uffici sono andati incontro in questa partita, ha voluto porre l’accento su alcuni punti politici. “In primis è finalmente emerso che nel nostro Comune non vi è alcun buco di bilancio e che non poteva esserci logicamente. In secondo luogo è doveroso affermare che, se la guida del bilancio non sarà ricondotta ad una precisa unitarietà, facente capo all’Assessore Bertinelli, anche in futuro permarranno diversi problemi. Nel merito di Tasi ed Imu, va detto che rispetto al passato, avremo da qui in avanti un livello di imposizione al massimo consentito dalla legge, subendo nel contempo un taglio dei servizi ai cittadini del 20%. Questo è un punto politico sul quale la maggioranza non può più nascondersi e che avrà l’effetto di far arretrare la città”.
La consigliera Vezzosi, in rappresentanza del PD, ha presentato sulla preconsiliare tre emendamenti. Con il primo è stato richiesta la modifica della preconsiliare nella parte riferita alle detrazioni obbligatorie per legge dagli attuali € 25,00 per ciascun figlio a € 50,00 per ciascun figlio; con il secondo è stata richiesta la modifica della preconsiliare nella parte riferita alle somme delle rendite catastali degli immobili e relative pertinenze ai fini delle detrazioni, sostituendo gli importi: “fino a € 300,00” con “fino a € 500,00” e sostituendo “oltre € 300,00 e fino a € 450,00” con “oltre € 500,00 e fino a € 700,00”; con il terzo è stata richiesto lo spostamento dei limiti di soglia dell’aliquota TASI massima applicabile per l’ammontare complessivo dello 0,8 per mille dalla fattispecie imponibile relativa all’abitazione principale e relative pertinenze non soggette ad IMU non appartenenti alle categorie A/1 A/8 e A/9 e immobili assimilati alle restanti unità immobiliari soggette all’IMU propria nella misura massima. Tutti e tre gli emendamenti sono stati respinti con 10 voti contrari (maggioranza) e 6 a favore (opposizioni).