Il vice sindaco Libero Paci su richiesta delle associazione degli inquilini e della proprietà edilizia ha convocato per lunedi 14 ottobre una riunione per esaminare le problematiche dell’applicazione dell’Imu a seguito dell’approvazione da parte del consiglio comunale di un emendamento che alza di un punto l’aliquota Imu sui contratti a canone concordato.
Il vice sindaco a tale proposito precisa che a differenza di quanto sostenuto da qualche organo di informazione non vi è stato alcun atto della giunta municipale di modifica dell’aliquota, la giunta aveva invece proposto al Consiglio Comunale una agevolazione per i comodati d’uso gratuito, riconoscendone la valenza sociale, confermando nel contempo l’aliquota dello 0,55 per i contratti a canone concordato già fissata nel 2012.
Il Consiglio Comunale ha approvato con un voto trasversale un emendamento consiliare teso ad accordare una ulteriore agevolazione ai comodati gratuiti penalizzando i canoni concordati e senza un sostanziale incremento di gettito per il comune.
Sull’emendamento del Consiglio Comunale che alza l’aliquota Imu sui canoni concordati da 0,55 a 0,65 Libero Paci ha dichiarato:
“La Giunta Municipale sulla base dei positivi risultati prodotti dall’equiparazione dei canoni concordati all’abitazione principale aveva proposto, per il 2013 la conferma dell’aliquota dello 0,55, il Consiglio Comunale ha ritenuto con un voto a maggioranza di modificare l’aliquota.
Sull’emendamento la giunta per mio tramite ha espresso parere negativo non solo per non rimettere in discussione una scelta condivisa ne 2012 con le parti sociali, ma soprattutto per non inviare segnali contraddittori in merito alle priorità sociali.
In una fase di diffuso disagio sociale, con una evidente emergenza abitativa occorrono misure sempre più efficaci per immettere sul mercato alloggi con canone calmierato che possano costituire una risposta ai ceti più esposti alla crisi. Si richiedono quindi scelte coerenti con le priorità da individuare con responsabilità e rigore politico, sapendo che dentro le rigidità delle compatibilità finanziarie vanno sostenuti coloro che vivono una condizione di maggiore difficoltà.
Per tali ragioni reputo sbagliato e non condivisibile l’emendamento che il c.c., legittimamente e nella sua sovranità, ha inteso adottare.
Va purtuttavia detto che la modifica apportata alla proposta della Giunta Municipale con l’innalzamento dell’aliquota allo 0,65 non cancella il fatto che l’imposizione su questi contratti nel comune di Terni resta fra le più basse a livello regionale e nazionale, e questa forte agevolazione sull’Imu unitamente alla misura fiscale decisa dal governo con la cedolare secca al 15% rende ancora più conveniente questa tipologia di contratti rispetto ai canoni di mercato”.
Il vicesindaco ricorda infine che “dal 2014 l’Imu e la Tares saranno superate e inglobate nella nuova Tax Service con una diversa articolazione e modalità applicativa.
La discussione va quindi spostata in avanti, occorre ragionare su come rendere il più possibile equa la nuova tassa e in questo senso come proseguire in una politica di sostegno e di incentivazione dei contratti a canone concordato. In questo senso la giunta conferma la propria disponibilità e impegno”.
Imu, aliquota Terni a 0,65 da 0,55
Lun, 07/10/2013 - 21:57