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Impianti sportivi, Consiglio non discute l’atto | Prisco, “avanti con la gestione diretta”

Sbarca in Consiglio comunale a Perugia la vicenda della gestione degli impianti sportivi del capoluogo umbro, e dunque del Palasport Evangelisti, del Palazzetto Pellini e dello Stadio Santa Giuliana. Ma l’atto non è stato discusso, su segnalazione del presidente Varasano, il quale ha segnalato “un vizio procedurale. Contenendo lo stesso una variazione di bilancio, infatti, non poteva essere messo oggi all’ordine del giorno dell’Assise, essendo, al contrario, necessario un periodo di sette giorni liberi (per la presentazione di eventuali emendamenti) rispetto all’approvazione in commissione“, comunica una nota del Comune.

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In Consiglio si è comunque aperto un lungo dibattito, dopo la mozione d’ordine di Diego Mencaroni (Pd), con cui il capogruppo Pd ha chiesto di riportarlo “spacchettato” in tutte e tre le Commissioni competenti, viste le molteplici irregolarità contenute nella pratica, da lui definita “bizzarra”. Una pratica che certifica, secondo Mencaroni, “la figuraccia della maggioranza“.

Contrario alla mozione il consigliere Emanuele Scarponi (Ncd), secondo cui quella contenuta nella pratica è una scelta politica legittima. Camicia, invece, ha segnalato l’inammissibilità della mozione, ritenendo che la preconsiliare debba tornare in Commissione senza necessità di alcuna votazione. La necessità del ritorno in commissione è stata certificata dal Segretario Generale, Francesco Di Massa.

A favore della mozione di Mencaroni si è espressa la consigliera del M5S, Cristina Rosetti, secondo cui l’integrazione dell’ordine del giorno del Consiglio è arrivata con una tempestività incredibile rispetto alla discussione in Commissione. L’atto, però, resta illegittimo in quanto ogni parte della pratica doveva essere discussa dalla singola commissione competente per materia e non congiuntamente. Dunque il capogruppo ha invitato la giunta a rivedere l’atto, spacchettandolo. La mozione alla fine è stata respinta con 10 contrari (maggioranza), 5 astenuti (3 progetto Perugia, De Vincenzi e Varasano) e 12 a favore (opposizioni). Nonostante ciò, il dibattito è proseguito.

Tommaso Bori (Pd) ha definito assurdo che si pretenda di riportare la pratica solo in II Commissione, visto che la stessa è stata discussa e votata da tre commissioni riunite in seduta congiunta. Il presidente Varasano si è fatto garante del fatto che si interesserà con la giunta affinché si possa trovare una soluzione adeguata alla situazione. Anche Nilo Arcudi, come Bori, ha evidenziato che l’atto votato venerdì è nullo; non è ammissibile, infatti, stralciare solo una parte della preconsiliare ritenendo valido il resto. Secondo Sorcini la pratica è nata male e proseguita peggio. Per questo si deve avere l’umiltà di cancellare gli errori commessi, prendendosi il tempo necessario per ricominciare da capo.

Rosetti ha segnato che il presidente Varasano “si sta prendendo responsabilità che non ha, perché la convocazione è stata fatta da altri. Guarda caso l’integrazione è stata firmata dal vice Presidente Pittola, che appartiene allo stesso gruppo della consigliera Pastorelli, ossia chi ha cercato in commissione di stoppare il dibattito, e dell’assessore Prisco. Nel merito avevamo segnalato da tempo l’illegittimità della pratica, ma non ci avete ascoltato favorendo lo spreco di denaro pubblico”. In conclusione Rosetti ha invitato il Consiglio a procedere ad un richiamo formale nei confronti della vice presidente Pittola. Quest’ultima ha chiarito che la convocazione, da lei firmata, sarebbe stata fatta comunque, come avviene per tutte le integrazioni quando vi sono atti urgenti. “E’ stato commesso un errore, ma solamente perché i dirigenti non ci hanno avvertito dell’iter che si doveva seguire”.

Secondo Camicia è assurdo che i consiglieri di opposizione intendano colpire la vice presidente che nulla c’entra con questa situazione, visto che nel caso di specie c’erano tutti i tempi tecnici per iscrivere un atto urgente all’ordine del giorno del Consiglio. “Qui le responsabilità sono dei dirigenti che continuano a creare problemi a questa città ed a questa maggioranza”.

Per Leonardi quanto accaduto è un fatto grave sia per la maggioranza che per le opposizioni. “Nessuna malafede, ma credo che i dirigenti comunali avrebbero dovuto operare diversamente. I consiglieri e la vice presidente in particolare sono stati messi in questa condizione perché assistiti male dai dirigenti che, peraltro, sono stati più volte auditi in commissione; peccato che in tal sede non ci abbiano informato adeguatamente dell’iter che l’atto avrebbe dovuto seguire”. Rosetti ha evidenziato che i dirigenti sono fondamentali per garantire il buon andamento delle P.A. “Trovo scorretto, però, fare scaricabarile solo nei loro confrontI, perché più volte avevamo segnalato ad assessore e maggioranza l’illegittimità dell’atto e non siamo stati ascoltati”.

Per chiudere il dibattito è intervenuto l’assessore Emanuele Prisco. In merito all’iter seguito dalla pratica, l’assessore ha chiarito che in ogni circostanza e passaggio sono stati richiesti agli uffici gli indispensabili pareri tecnici. “Ed è stato sulla base di tali pareri favorevoli che, sia come giunta che come maggioranza, abbiamo proceduto”. Prisco ha evidenziato, poi, che in Commissione le opposizioni avevano segnalato solo la presunta illegittimità, poi chiarita dal Segr. Gen, di discutere della proposta in seduta congiunta. Al contrario solo nella giornata di oggi in Consiglio è emersa da parte della struttura tecnica l’impossibilità, squisitamente procedurale, di discutere l’atto, stante la mancata previsione del termini da parte degli uffici per consentire la presentazione degli eventuali emendamenti alla variazione di bilancio.

In relazione alla proposta complessiva, Prisco ha ribadito che “abbiamo inteso proporre all’attenzione del Consiglio un’idea diversa rispetto al passato, ossia la gestione diretta degli impianti sportivi; nonostante la situazione emersa oggi, abbiamo intenzione di portare avanti questo progetto in cui crediamo. A scanso di equivoci, onde evitare pretestuose polemiche e nella piena condivisione, abbiamo intenzione di far compiere nuovamente all’atto l’iter previsto, cancellando un dibattito che, in questi termini, fa solo male alla politica”.

Immediata la reazione del gruppo del Partito Democratico in Comune. “Nuova figuraccia della maggioranza oggi in Consiglio Comunale”, scrive il gruppo. “Si parla ancora di impianti sportivi, si parla un’altra volta di arroganza, impreparazione e mancata conoscenza delle norme e dei regolamenti. Nuovamente una maggioranza non all’altezza del governo della città.

Dopo due sedute di tre commissioni consiliari congiunte (Affari istituzionali, Bilancio e Cultura e Sport) per discutere e modificare il  Regolamento sulle modalità di affidamento degli impianti sportivi di proprietà del Comune di Perugia  e di approvare una considerevole modifica al bilancio comunale, dopo l’integrazione dell’atto da votare all’ordine del giorno dei lavori di oggi, dopo il ritiro del medesimo perché, trattandosi di una variazione di bilancio, è necessario consentire tutte l’iter previsto per legge, il centro destra ha avuto anche il coraggio di bocciare la nostra mozione con cui chiedevamo di riportare l’atto spacchettato nelle commissioni competenti.

Se soltanto la maggioranza avesse seguito quanto da noi proposto da tempo, oggi la nostra città avrebbe un regolamento, una variazione di bilancio e forse il Comune sarebbe già legittimato a riprendere la gestione degli impianti sportivi. Invece è quasi passato un mese dalla nostra missiva e ancora non è stato sbloccato niente. Si è sprecato molto tempo, si sono sprecate due sedute di commissioni congiunte che non hanno portato ad alcuna soluzione. La maggioranza, che aveva imposto con la forza dei numeri una procedura superficiale per velocizzare la pratica, ne esce sconfitta, smentita dallo stesso Segretario Comunale e facendo una bruttissima figura, dimostrando ancora un’incapacità di gestire le tematiche principali della città di Perugia. Non si governa con reclami e con passerelle, ma con un’approfondita conoscenza della macchina amministrativa, con una capacità di comprensione dei bisogni della cittadinanza tutta, con il giusto e meritato rispetto delle regole e delle istituzioni.

E’ una maggioranza sempre più lontana dalla linea della sua Giunta e che non sembra più disposta a votare soltanto a garanzia dei suoi assessori. L’iter suggerito dall’Assessore Prisco è stato fallimentare sin dall’inizio, le forzature, l’arroganza hanno portato all’effetto opposto. Per questo non è difficile affermare che questa maggioranza ha già fallito, revocando la gestione degli impianti sportivi dopo solo 6 mesi. Ora – concludono dal Pd – ha aggravato la sua posizione bloccandone il funzionamento e dovendo ritirare una pratica illegittima”.

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