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Impianti fotovoltaici e Comunità energetiche, un aiuto per le piccole e medie imprese

Un quarto delle imprese umbre ha installato un proprio impianto fotovoltaico, con un ulteriore impulso conosciuto negli ultimi due anni, grazie agli incentivi statali. Un investimento grazie al quale un terzo di queste imprese riesce a coprire oltre il 60% dei propri costi energetici. Un fattore di competitività, soprattutto con l’aumento delle bollette conosciuto nell’ultimo anno. Per questo, quasi la metà delle imprese che non hanno un proprio impianto fotovoltaico è interessata a realizzarne uno.

L’indagine

Questi i principali risultati dell’indagine condotta da Cna, Confcommercio e Confcooperative Umbria su un campione composto da 544 imprese che operano in diversi settori e che nel 61% dei casi è risultato essere proprietario degli immobili produttivi: il 47% è rappresentato da aziende della manifattura, il 23% del turismo e commercio, l’11% dei servizi, il 9% delle costruzioni, il 7% del sociale, il 3% da altri settori.

All’interno del territorio regionale le imprese risultano distribuite nei diversi territori: innanzitutto nei due capoluoghi di provincia, Perugia e Terni, ma anche nell’Orvietano, Eugubino, Alto Tevere, Assisi/Bastia Umbra, Foligno/Spoleto, Todi/Marsciano e area del Trasimeno.

Le Comunità energetiche rinnovabili

Dopo due anni vissuti sulle montagne russe di una crisi energetica senza precedenti, le imprese umbre guardano con interesse alla costituzione delle comunità energetiche rinnovabili e ad utilizzare le opportunità disponibili. Anche se la confusione in materia è ancora tanta.

Anche per fare chiarezza su questo tema, e per aiutare le imprese umbre a cogliere le opportunità disponibili, come ha spiegato il presidente regionale di Cna, Michele Carloni, le tre associazioni hanno organizzato un convegno che si svolgerà nel pomeriggio di domani, mercoledì, presso l’hotel Cenacolo di S. Maria degli Angeli.

Opportunità per le imprese

“La ricerca – ha detto Carloni in occasione della presentazione – rappresenta un ottimo punto di partenza per avviare uno studio di fattibilità sulla costituzione di una o più comunità energetiche in Umbria”.

“Sono comunità che possono essere costituite da più soggetti (imprese, privati, istituzioni ed altri enti) interessati a produrre energia e a consumarla sul posto, perseguendo le finalità del risparmio energetico, della sostenibilità ambientale e delle reti elettriche esistenti e dello sviluppo territoriale – ha affermato Lorenzo Mariani, direttore regionale di Confcooperative Umbria -. Al suo interno possono esserci membri che producono energia da fonti rinnovabili, magari in eccesso rispetto ai propri bisogni, e altri interessati a consumarla in modo da generare uno scambio virtuale e virtuoso che viene incentivato dallo Stato per 20 anni attraverso il GSE. Le norme in vigore prescrivono che i soggetti che ne fanno parte risiedano all’interno dell’area sottesa a una cosiddetta cabina primaria. Per chi volesse costituire una CER esiste la possibilità di accedere a incentivi modulati in base alle dimensioni degli impianti e alla quantità di energia prodotta e condivisa tra i membri: un meccanismo attualmente all’approvazione dell’Ue. Anche il Pnrr prevede ingenti risorse a sostegno delle CER costituite nei Comuni fino a 5 mila abitanti”.

Per Stefano Lupi, vice presidente di Confcommercio Umbria, “agli incentivi nazionali dovrebbero affiancarsi strumenti regionali che, nella prima fase potrebbero essere funzionali alla predisposizione di questi studi di fattibilità, mentre in un secondo momento potrebbero supportare la fase di start-up delle CER, soprattutto per ciò che riguarda i costi di gestione”.

“La costituzione di una o più CER potrebbe rappresentare un tassello importante nella riduzione dei costi energetici delle imprese – ha affermato il presidente regionale di Confcooperative, Carlo di Somma -. Ma si potrebbe rivelare utile anche a favorire il riuso e riciclo dei prodotti di scarto delle diverse lavorazioni e, più in generale, per diminuire le emissioni inquinanti. Dall’altro lato contribuirebbe a valorizzare le risorse umane all’interno delle singole aziende”.

“Nel convegno di domani – hanno concluso Carloni, Lupi e di Somma –, oltre a fare chiarezza sugli incentivi e sul funzionamento delle CER, lanceremo un progetto innovativo sulle comunità energetiche rinnovabili. Ai due assessori regionali presenti (Morroni e Fioroni, ndr) chiederemo di aggiungere alle loro cassette degli attrezzi gli strumenti più idonei a facilitare una sinergia tra le imprese del territorio in materia di energia”.