Disponendo uno accanto all’altro i fabbricati non iscritti al catasto segnalati dall’Agenzia del Territorio a Spoleto verrebbe fuori una città nella città. Sono infatti 460 in tutto, inseriti in un elenco di 23 pagine consultabile nell’albo pretorio on-line del Comune e redatto in ordine alfabetico per nome del proprietario di ogni fabbricato abusivo, che in qualche circostanza risulta essere titolare di più di un edificio (5 nel caso più eclatante).
Già detto del sindaco Daniele Benedetti – che in una nota diffusa ieri aveva chiarito la propria posizione indicando come fabbricato abusivo di sua proprietà una rimessa per gli attrezzi già presente nel suo terreno al momento dell’acquisto e successivamente demolita – sono diversi i nomi illustri che saltano all’occhio scorrendo le 23 pagine. Tra questi professionisti e imprenditori ma note aziende del territorio operanti in diversi settori dell’economia, istituti di solidarietà, istituti diocesani e perfino aziende pubbliche: come l'Ase e la Usl3.
Impossibile capire dall’elenco l’entità volumetrica degli edifici non registrati al catasto. Così come è impossibile stabilire quanti dei proprietari si sono ritrovati l’abuso già in casa al momento dell’acqusto, come successo al primo cittadino. C’è peccato e peccato, verrebbe da dire. Una rimessa per gli attrezzi di legno in aperta campagna non è certo paragonabile ad una palazzina di 4 piani che affaccia sul mare. Ma che a nessuno dei presenti nell’elenco venga la malaugurata idea di dire: “l’edificio abusivo è stato costruito a mia insaputa”. Ormai l'abbiamo sentito fin troppe volte. (Jac. Brug.)