Categorie: Cronaca Terni

IMMIGRAZIONE, ESPULSI DALL'ITALIA 12 CITTADINI STRANIERI DALLA QUESTURA DI TERNI

Nel solo mese di marzo, sono stati disposti dal Questore di Terni otto rifiuti e quattro revoche di permesso di soggiorno nei confronti di dodici cittadini stranieri considerati pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica. Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, in seguito alle comunicazioni ricevute di denunce e condanne riportate dagli stranieri, fra gli altri per i reati di spaccio di droga, rissa, lesioni, estorsione, fino alla rapina e al sequestro di persona, hanno avviato indagini e controlli per verificare se gli stessi fossero ancora in possesso dei requisiti necessari per avere diritto al titolo di soggiorno. Il quadro che ne è derivato è stato decisamente sconfortante: individui in possesso da anni di regolare permesso di soggiorno per lavoro, in alcuni casi ottenuto beneficiando di sanatorie, che hanno preferito darsi al crimine, svolgendo solo per brevissimi periodi attività lavorative regolari, in modo da usufruire completamente dei benefici di legge previsti per i periodi di disoccupazione, come verificato dagli agenti presso l’ufficio INPS. Uomini e donne di varia nazionalità, alcuni di loro già condannati, che hanno ripetuto negli anni gli stessi comportamenti illeciti, frequentando solo persone pregiudicate e negandosi la possibilità di cambiare vita, nonostante la presenza per alcuni di loro dei figli minori in Italia. Proprio in virtù di questa circostanza, un cittadino albanese di 36 anni, ha presentato ricorso al rifiuto del rinnovo del suo permesso di soggiorno al Tribunale dei Minori di Perugia, ma il giudice ha respinto la sua istanza, giudicando il suo comportamento del tutto contrario ai principi dell’unità familiare e non in grado di trasmettere ai figli insegnamenti validi per loro crescita, ed ha ritenuto il ricorso presentato solo come un escamotage per evitare l’espulsione. Ecco chi erano nel dettaglio: una dominicana di 42 anni, un dominicano di 30, un’ucraina di 45 anni e nove albanesi di età compresa tra i 22 e i 36 anni, sono stati allontanati dal Territorio Nazionale, considerate le possibilità nulle di un loro positivo reinserimento sociale nel nostro Paese.