Il Comune di Gualdo Tadino si rende “da subito disponibile ad accogliere migranti che sono o dovessero essere rimandati in Italia dai centri recentemente attivi nel territorio albanese“.
Questa volontà è stata espressa dal sindaco Massimiliano Presciutti in una lettera al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al sottosegretario Emanuele Prisco e al prefetto di Perugia Armando Gradone. L’annuncio è arrivato ieri (18 ottobre), nel giorno in cui i giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma hanno bocciato i centri di permanenza e rimpatrio appena inaugurati dal governo in Albania.
Per i 12 migranti egiziani e bengalesi, entrati solo mercoledì scorso in quelle strutture, è tempo infatti di risalire a bordo di una nave militare italiana per la rotta inversa, stavolta diretti a Bari in un centro per richiedenti asilo.
Anche se l’esecutivo intende comunque andare avanti, annunciando ricorsi fino in Cassazione, Presciutti ha voluto far sapere come Gualdo Tadino sia una delle 18 municipalità umbre che ad oggi ospitano 471 persone immigrate all’interno della rete Sai autorizzata dal Ministero. “Una scelta convintamente compiuta, consapevoli che il modello di accoglienza diffusa dei migranti che hanno requisiti per restare sul territorio nazionale italiano sia ad oggi una delle uniche forme di gestione possibile del fenomeno migratorio, in grado di garantire maggiore sicurezza e controllo e più capacità di integrazione”.
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Ricordando come Gualdo Tadino accolga già all’interno del proprio SAI una famiglia proveniente dall’Ucraina, il sindaco ribadisce come “la nostra disponibilità derivi da un’esperienza ormai consolidata di gestione del fenomeno migratorio, che ci ha visto protagonisti in stretto contatto con la Prefettura di Perugia, in più di un’occasione e ormai da anni, di progetti che hanno avuto risultati importanti sul piano della gestione della sicurezza e dell’integrazione”.