Ilaria Salis: "In Ungheria non ci sono le condizioni per un processo equo" - Tuttoggi.info

Ilaria Salis: “In Ungheria non ci sono le condizioni per un processo equo”

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Ilaria Salis: “In Ungheria non ci sono le condizioni per un processo equo”

Mer, 23/10/2024 - 12:03

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(Adnkronos) - In Ungheria "non ci sono le condizioni minime per un processo equo". Lo sottolinea l'eurodeputata di Avs (The Left) Ilaria Salis, in conferenza stampa a Strasburgo. L'Ungheria ha chiesto al Parlamento Europeo di rimuovere l'immunità parlamentare di Salis.  

"Mi auguro vivamente che il Parlamento Europeo decida di difendere lo Stato di diritto, decida di difendere i diritti umani e di non piegarsi alle prepotenze della democrazia illiberale di Viktor Orban", dice Salis, che aggiunge di non saper "dire" se ci sia effettivamente il rischio che il Parlamento Europeo le revochi l'immunità parlamentare, rimandandola ad essere processata in un Paese che l'ha condotta in Aula ammanettata e al guinzaglio, ma "sta di fatto che comunque la richiesta da Budapest è arrivata. Dovrà essere trattata all'interno del Parlamento, seguendo tutte le procedure standard che si seguono in questi casi". La richiesta dell'Ungheria verrà esaminata dalla commissione Juri, seguendo un iter che prenderà "qualche mese".  

Nella plenaria a Strasburgo, Salis parla dell'accordo Italia-Albania sui migranti. "Con la vergognosa operazione in Albania, di coloniale memoria, il governo italiano si è fatto avanguardia di un attacco europeo contro le migrazioni e il diritto - scandisce - Il tentativo, per ora fallito, di esternalizzare la detenzione in un campo di concentramento sul territorio straniero e di accelerare le procedure di valutazione e rimpatrio dei migranti rappresenta una crudele sofferenza e una umiliazione per le persone deportate in alto mare, trattate come umanità sacrificabile". 

Per Salis, si tratta di "una prova di assoluta incompetenza, dato che l'illegittimità dell'operazione era evidente fin dall'inizio. E' una inquietante forzatura da destra del diritto internazionale, che tutela i diritti delle persone in movimento. Normalmente un governo che ha esposto il proprio Paese ad una simile figuraccia internazionale dovrebbe dimettersi, per manifesta incapacità e mancanza di etica. Il Parlamento Europeo dovrebbe prendere le distanze e condannare. L'operazione Albania dovrebbe essere immediatamente interrotta, mentre dobbiamo impegnarci per creare canali sicuri per la migrazione", conclude. Come aveva già fatto in un'altra occasione, Salis ha rifiutato le 'blue card', le domande che le volevano rivolgere altri eurodeputati, tra cui Susanna Ceccardi della Lega. 

(Adnkronos) – In Ungheria “non ci sono le condizioni minime per un processo equo”. Lo sottolinea l’eurodeputata di Avs (The Left) Ilaria Salis, in conferenza stampa a Strasburgo. L’Ungheria ha chiesto al Parlamento Europeo di rimuovere l’immunità parlamentare di Salis.  

“Mi auguro vivamente che il Parlamento Europeo decida di difendere lo Stato di diritto, decida di difendere i diritti umani e di non piegarsi alle prepotenze della democrazia illiberale di Viktor Orban”, dice Salis, che aggiunge di non saper “dire” se ci sia effettivamente il rischio che il Parlamento Europeo le revochi l’immunità parlamentare, rimandandola ad essere processata in un Paese che l’ha condotta in Aula ammanettata e al guinzaglio, ma “sta di fatto che comunque la richiesta da Budapest è arrivata. Dovrà essere trattata all’interno del Parlamento, seguendo tutte le procedure standard che si seguono in questi casi”. La richiesta dell’Ungheria verrà esaminata dalla commissione Juri, seguendo un iter che prenderà “qualche mese”.  

Nella plenaria a Strasburgo, Salis parla dell’accordo Italia-Albania sui migranti. “Con la vergognosa operazione in Albania, di coloniale memoria, il governo italiano si è fatto avanguardia di un attacco europeo contro le migrazioni e il diritto – scandisce – Il tentativo, per ora fallito, di esternalizzare la detenzione in un campo di concentramento sul territorio straniero e di accelerare le procedure di valutazione e rimpatrio dei migranti rappresenta una crudele sofferenza e una umiliazione per le persone deportate in alto mare, trattate come umanità sacrificabile”. 

Per Salis, si tratta di “una prova di assoluta incompetenza, dato che l’illegittimità dell’operazione era evidente fin dall’inizio. E’ una inquietante forzatura da destra del diritto internazionale, che tutela i diritti delle persone in movimento. Normalmente un governo che ha esposto il proprio Paese ad una simile figuraccia internazionale dovrebbe dimettersi, per manifesta incapacità e mancanza di etica. Il Parlamento Europeo dovrebbe prendere le distanze e condannare. L’operazione Albania dovrebbe essere immediatamente interrotta, mentre dobbiamo impegnarci per creare canali sicuri per la migrazione”, conclude. Come aveva già fatto in un’altra occasione, Salis ha rifiutato le ‘blue card’, le domande che le volevano rivolgere altri eurodeputati, tra cui Susanna Ceccardi della Lega. 

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