Assisi

Si butta nel lago per salvare gli occupanti di un Suv, il vigile del fuoco Ivano Ghidoni ha ricevuto il premio Samaritano 2024 | Le foto

Si è rinnovato ieri a Petrignano il ricordo di Gianfranco Tofi con la consegna del premio Samaritano 2024 a  Ivano Ghidoni, vigile del fuoco di 46 anni in servizio al Nucleo Sommozzatori di Milano.

Ghidoni, il 2 gennaio di quest’anno si trovava in gita con la famiglia sul lago di Como quando – dopo aver visto un mini Suv precipitare nelle acque del lago – senza esitazione, ha chiamato il 112 e si è lanciato in acqua per raggiungere il veicolo. Con competenza e sangue freddo, è riuscito ad aprire la portiera posteriore e a estrarre una dopo l’altra tre persone dall’interno dell’auto capovolta, posizionandole in sicurezza sul pianale ancora emerso, anche se purtroppo una di esse è deceduta. 

Per questo, dalle mani del sindaco di Assisi, presidente della Provincia e neoeletta presidente della giunta regionale Stefania Proietti e dalla Presidente della Pro loco Marta Freddii insieme al Presidente del Comitato Il Samaritano Claudio Mancinelli, Ivano Ghidoni ha ricevuto il Trofeo europeo per la solidarietà stradale intitolato a Giancarlo Tofi, giunto alla trentaduesima edizione; cerimonia preceduta dall’omaggio al monumento “Il Samaritano”. “La sua azione esemplare – evidenzia il comitato promotore dell’iniziativa – testimonia quanto siano essenziali la preparazione e l’impegno nel garantire la sicurezza altrui, uniti ai valori di collaborazione, solidarietà e professionalità che animano il suo lavoro e la sua vita”. E pertanto su Ghidoni è caduta la scelta della commissione esaminatrice fra le numerose candidature analizzate: “Vigile del fuoco libero dal servizio si legge nella motivazione – con generoso slancio e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava a gettarsi nelle gelide acque del lago di Como, dove era precipitata un’autovettura all’interno della quale erano rimaste intrappolate tre persone. Aperta con difficoltà la portiera posteriore del mezzo, nel frattempo completamente capovolto, riusciva a estrarre uno dopo l’altro gli occupanti, collocandoli sul pianale che, insieme alle ruote, fuoriusciva dall’acqua. Insieme alla moglie, medico anestesista, riusciva a rianimare due dei malcapitati, mentre per il terzo, una donna, non c’era più nulla da fare. Eccezionale esempio di elette virtù civiche e altissimo senso del dovere”.