Il Vescovo di Foligno, Monsignor Gualtiero Sigismondi, ha incontrato questa mattina nella sede vescovile, i responsabili delle redazioni giornalistiche della città: un appuntamento ormai consueto, per fare il punto della situazione sulla Chiesa e sulla società, sia a livello generale che strettamente locale.
Immancabile un riferimento al Family Day in corso proprio oggi al Circo Massimo di Roma: alla manifestazione – ha fatto sapere – sono partiti da Foligno ben tre pullman. “E’ una giornata particolarmente rovente – ha commentato il vescovo – e sicuramente la piazza non è lo strumento abituale della Chiesa per affrontare simili tematiche. Sono andato a verificare nel Vangelo e non ho visto riferimenti analoghi. Ci si anima – ha spiegato alla stampa – perche si è andati a toccare la famiglia. Si è superato ogni limite, sono infatti state poste delle mine in quello che è l’architrave stesso del tessuto sociale, per l’appunto, la famiglia. Se siamo quello che siamo è grazie alle nostre famiglie, a sua difesa ci sono motivi civili e cristiani”. Il messaggio è dunque chiaro e non si presta ad interpretazioni equivoche o di parte.
Altra domanda, sulla crisi economica ed occupazione del territorio, per sapere se negli ultimi anni, la fila di bisognosi alla Sua porta sia diminuita e da chi è composta. “La fila fuori dalla mia porta c’è ancora, ma la stanza del Vescovo non è un ufficio di collocamento e purtroppo è impossibile trovare una soluzione alle persone della mia età che hanno perso il proprio posto di lavoro. Le aziende si indirizzano verso i più giovani e fortunamente queste persone possono almeno contare sugli ammortizzatori sociali delle pensioni dei loro genitori. Se poi hanno la moglie che lavora, si può anche creare qualche tensione a livello familiare ed affettivo. Ma per fortuna – ha tenuto a sottolineare – le aziende della nostra città hanno saputo navigare bene nella tempesta della crisi ed a Foligno non ci sono stati licenziamenti. Prego per questo – ha detto – e nella mia preghiera in occasione della Madonna del Pianto ho voluto dire grazie agli imprenditori locali che hanno salvato i posti di lavoro”.
Si è tornati a parlare delle solenni celebrazioni per la festa del Santo Patrono Feliciano e della partecipazione della nutrita delegazione della Libia, con in testa lo stesso Patriarca dei Maroniti. “E’ stata l’esperienza di una Chiesa che ha voluto superare anche il campo visivo – ha spiegato monsignor Sigismondi – ho sempre sostenuto che la Chiesa è ricca proprio perché è polifonica. La loro visita, in verità, era già stata programmata dall’anno scorso, ma la provvidenza ha voluto che i maroniti siano giunti a Foligno in un periodo in cui l’area del Medio Oriente è interessata dalle vicende dei profughi e dai problemi per la loro accoglienza”. E con l’occasione, la Caritas di Foligno ha voluto prendere l’impegno di iniziare a lavorare in quei territori.
Su questo il Vescovo di Foligno è particolarmente preoccupato e annuncia che la vera sfida pastorale sarà proprio quella diffusione della cultura dell’accoglienza che nei folignati sarebbe ancora scarsa. “Non ci sono particolari problemi per offrire e mettere a disposizione una casa, un pasto o degli abiti – ha precisato – ma deve nascere una vera cultura dell’accoglienza nel tessuto cittadino, e questa ancora non c’è”.
Il direttore della Caritas, Mauro Masciotti, ha sottolineato l’importanza di adottare una politica dell’accoglienza fatta di piccoli numeri distribuiti sul territorio, evitando grandi centri o concentrazioni troppo numerosi, al fine di permettere una migliore integrazione. A tal proposito ha raccontato un episodio verificatosi nella comunità di Serrone, dove erano stati sistemati dei giovani della Nigeria e del Gambia. “Nella casa canonica – ha fatto sapere – avevamo alloggiato alcuni profughi, ed in un primo momento non erano stati ben visti dalla gente del posto. Poi una notte, un anziano, solo in casa, è caduto e si è fatto male. Ebbene, i primi a prestargli soccorrso sono stati proprio loro e quando abbiamo dovuto trasferirli – ha proseguito Masciotti – sono stati salutati con le lacrime agli occhi”. Un grande lavoro quello della Caritas, purtroppo rovinato da qualche malintenzionato che continua a rubare alla fattoria sociale di Sportella Marini: oltre ad un trattore, alcuni attrezzi e prodotti, nei giorni scorsi è stata trafugata addirittura una capra incinta.
In febbraio e marzo, il Vescovo compirà una mini visita pastorale con cinque incontri sul territorio e stazioni quaresimali occasioni di preghiera e riflessione nell’anno del Giubileo della misericordia. “Mi aspetto la possibilità di costruire un percorso di misericordia e vorrei di prendermi più tempo per ascoltare e dedicare del tempo alla confessione”.
Domenica 31 gennaio in Cattedrale verrà assegnato il tradizionale Premio della Bontà: quest’anno verrà assegnato a due donne di Foligno, una della città ed una dell’area montana, che “sono riuscite a ritrovare se stesse, i propri mariti ed il proprio nucleo familiare, mandato avanti la famiglia anche senza lavoro e coniuge”. Oltre al premio – definito da monsignor Sigismondi ‘una carezza di affetto’ – grazie al fondo di solidarietà della Ceu ricevere tre mesi di accompagnamento per poi essere avviati verso un’attività lavorativa.