Città di Castello

Il vescovo Luciano ha celebrato 30 anni di sacerdozio

Si è concluso ieri pomeriggio (5 ottobre), con la celebrazione nella Cattedrale di Città di Castello, il percorso di ringraziamento per i 30 anni di ordinazione sacerdotale del vescovo Luciano Paolucci Bedini.

Nella liturgia, presieduta insieme a numerosi sacerdoti diocesani, il presule ha ripercorso con parole semplici e autentiche le tappe più significative del suo cammino, restituendo a tutta la comunità un’intensa riflessione sulla fede, sul servizio e sul senso profondo della vocazione.

Dopo trent’anni di ministero sacerdotale – ha detto – vorrei fare al Signore la stessa richiesta degli Apostoli: accresci in me la fede”. La risposta, ha ricordato il vescovo, è quella di sempre: un granello di senape basta per trasformare la vita, perché in esso è custodita tutta la forza del Vangelo. “È quel granello che si è acceso da bambino grazie alla testimonianza dei miei genitori, cresciuto in parrocchia, tra scout, catechismo e animazione. È la fede che mi ha portato, da giovane, a dire il mio sì”.

Tra i passaggi più personali, anche il ricordo della chiamata a diventare vescovo di Città di Castello: “Molti direbbero: è stato promosso, che bravo, se l’è meritato. No. È un gradino in più in discesa per servire ancora. E non è un caso che il titolo più bello del Papa sia ‘servo dei servi di Dio”. Un’affermazione che il vescovo ha legato all’esperienza concreta della sua vita ecclesiale: “Siamo servi inutili anche da parroci, da formatori, da insegnanti… ma dentro a questo ‘inutile’ c’è tutto il senso di una vita spesa per amore”.

Nelle sue parole anche un grazie silenzioso alla comunità tifernate, affidatagli dal Santo Padre tre anni fa. “Custodisci mediante lo Spirito Santo il bene prezioso che ti è stato affidato – ha detto citando san Paolo –. Non posso non pensare a questa Chiesa che oggi mi è data in custodia”.

Siamo qui per pregare con lui e per lui – ha detto il vicario generale don Andrea Czortek all’inizio della celebrazione -. L’augurio che gli rivolgiamo è che possa rinnovare la gioia e l’entusiasmo di quel 30 settembre di trent’anni fa, possa fare suo lo stile del servizio di cui proprio oggi sentiamo parlare da Gesù nel Vangelo”.

La celebrazione nella cattedrale di Città di Castello – alla quale ha partecipato anche il vicesindaco Giuseppe Stefano Bernicchi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale tifernate – ha segnato l’ultima tappa di un cammino cominciato nei giorni scorsi a Gubbio e ad Ancona, sua diocesi di origine. Un itinerario spirituale, vissuto tra i luoghi della memoria e del servizio, che ha voluto mettere al centro la preghiera, la gratitudine e l’ascolto. “Che il Signore ci doni davvero di continuare a seguirlo – ha concluso il vescovo Luciano –. E il segreto è tutto nella preghiera del salmo: ascoltate oggi la voce del Signore”.