Si è svolta stamattina (24 febbraio) a Roma, al Quirinale, la cerimonia per la consegna degli attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica”, conferiti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a 30 giovani meritevoli per “valorizzare comportamenti e azioni solidali”.
I premiati si sono infatti distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.
Fra questi giovani (il più piccolo) c’era anche Alexander Bani, ragazzo tifernate di 10 anni – residente a Città di Castello, con il padre Ulisse Bani conosciuto ed apprezzato tipografo, la madre Elena Gusarova, russa originaria di Tula a sud di Mosca e il fratellino Kristian – che frequenta la scuola primaria “La Tina”, “per la solidarietà e l’amicizia dimostrata nei confronti del piccolo Sasha, bambino ucraino scappato dal conflitto, ospite di una famiglia italiana per alcuni mesi”.
“Alexander – recita la motivazione ufficiale del Quirinale – ha la mamma russa e frequenta la scuola primaria. Il suo Istituto ha spalancato le porte a bambini in fuga dalla guerra. Tra quelli accolti dalla scuola frequentata da Alexander vi è anche Sasha, arrivato in Italia con mamma e fratellino dopo aver abbandonato in fretta la cittadina ucraina in cui viveva, bombardata dai missili russi. Sasha il primo giorno di scuola in Italia ha trovato ad accoglierlo, insieme ad altri bambini, Alexander, che si è improvvisato mediatore culturale per favorire l’inserimento del nuovo amico e compagno di banco. I due bambini sono subito diventati inseparabili, condividendo molti interessi. L’accoglienza – conclude la nota del Quirinale – così spontanea di Alexander ha permesso a Sasha di ritrovare in breve tempo quel senso di normalità che le difficoltà e i traumi conseguenti alla fuga dal suo Paese avevano compromesso”.
Prima di varcare l’ingresso del Quirinale Alexander, accompagnato dai genitori e dalla insegnante Paola Milli, ha voluto avvertire proprio Sasha, l’amico del cuore artefice, assieme a lui ed ai suoi compagni di scuola, di una storia di amore e fratellanza fra i popoli molto suggestiva, che proprio oggi coincide con la drammatica ricorrenza del primo anno di guerra in Ucraina.
“L’emozione è stata tanta – raccontano i genitori – proprio nel momento in cui stringendo la mano al Presidente della Repubblica, ha realizzato che grazie alla sua generosità e naturalezza impegnandosi all’integrazione di Sasha nel gruppo classe fungendo da interprete, è riuscito a mettere un primo mattoncino per il suo sogno di ‘Avere un mondo di Pace'”. Orgogliosa anche l’insegnante Paola Milli, presente alla cerimonia in rappresentanza della Scuola Primaria La Tina e delle colleghe Catia Piccioni, Giovanna Polenzani e Gloria Smacchia: “Una giornata bellissima, commovente che ho avuto l’onore e la responsabilità di condividere assieme ad Alexander ed i suoi genitori proprio oggi, nella ricorrenza simbolo per il mondo. Che sia di buon auspicio per la pace, perché dai bambini e dai giovani vengono gli esempi più veri e straordinari di fratellanza fra i popoli”.
Anche il Il Dirigente Scolastico del Secondo Circolo Didattico Simone Casucci e la vicaria Giada Marini “si complimentano con la famiglia del bambino che ha saputo trasmettere ad Alexander i valori della fratellanza e della solidarietà verso i più fragili e con le sue docenti per la sensibilità e la professionalità dimostrata nell’aver gestito in modo egregio l’accoglienza e l’inclusione di alunni in fuga dalla guerra. La storia di Alexander e Sasha è motivo di grande orgoglio per la nostra scuola e per l’intera comunità, è il segno evidente che all’interno delle aule scolastiche, oltre alle discipline, si insegna ai bambini a divenire uomini e cittadini del futuro”.