Paolo Pacifici – Sindaco del Comune di Campello sul Clitunno – interverrà sabato 18 febbraio 2012 all’incontro dal titolo “Umbria, una terra che produce cultura”, organizzato dall’Agenzia di Promozione Turistica regionale, presso lo stand della Regione Umbria alla Borsa Internazionale del Turismo 2012.
Nell’ambito dell’evento il Sindaco Pacifici illustrerà il progetto del Sito seriale “I longobardi in Italia. I luoghi del potere (568 – 774 d.C.)” nell’ambito del quale rientra il Tempietto del Clitunno. Dopo numerosi approfondimenti effettuati da alcuni tra i più autorevoli e accreditati studiosi del mondo sulle caratteristiche del bene, infatti, è stato dimostrato inequivocabilmente che il piccolo sacello è un peculiare esempio di testimonianza della presenza in Italia del popolo longobardo.
Tale prova, ampiamente documentata da un imponente lavoro di ricerca e ricognizione scientifica, ha portato l’UNESCO a concedere il prestigioso riconoscimento dell’iscrizione del bene nella lista del patrimonio dell’umanità, lo scorso 25 giugno 2011.
Da allora è iniziato per il piccolo comune umbro un tour che ha portato Pacifici fino in Marocco, al primo forum delle città fortificate, per presentare le politiche di valorizzazione territoriale attuate dal Comune di Campello.
È già da tempo, infatti, che il Sindaco ha avviato un percorso di confronto con gli stakeholders locali, per ideare e realizzare un progetto di sviluppo territoriale incentrato su un'economia sostenibile.
Il piano di valorizzazione attuato dall’amministrazione ha come obiettivo principale la messa a sistema dei beni ambientali, storici e architettonici presenti sul territorio per la creazione di valore per la collettività. Un piano, sicuramente ben riuscito perché costruito utilizzando metodi partecipativi che hanno visto residenti, lavoratori, imprese locali, enti, istituzioni e società civile condividere obiettivi e azioni.
Nel corso dell’incontro, previsto per il prossimo sabato 18 febbraio alla BIT di Milano, Pacifici presenterà il sito Unesco dedicando particolare attenzione a tutte le possibilità offerte dal territorio ai flussi turistici: beni ambientali, storici e architettonici organizzati e messi in rete non per la creazione di un territorio “prodotto” da vendere, ma per un territorio “bene comune” da condividere.