Il Teatro Stabile dell’Umbria prosegue l’impegno nella promozione e nella presentazione dei propri spettacoli all’estero, consolidando il lavoro iniziato nel 2003 con la creazione di uno specifico ufficio dedicato alle Relazioni Internazionali di cui Nino Marino, oggi direttore dello Stabile, ha curato per anni le attività e le collaborazioni con reti, teatri e festival.
La diffusione delle produzioni all’estero e nei festival internazionali ha il doppio scopo di favorire la divulgazione della drammaturgia italiana nel mondo e di offrire agli artisti possibilità di confronto e di crescita attraverso l’incontro con pubblici diversi e la conoscenza di panorami artistici nuovi.
Di Liv Ferracchiati, regista e autore che negli ultimi anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti e ha fatto parlare di sé per il suo talento prolifico, il TSU porterà venerdì 17 maggio a Parigi, nel prestigioso contesto dei Chantiers d’Europe, presso il Théâtre des Abbesses, lo spettacolo Un Eschimese in Amazzonia.
Inoltre il nuovo spettacolo di Ferracchiati Commedia con schianto verrà presentato giovedì 6 giugno a Torino al festival internazionale Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi.
Nostalgia di Dio di Lucia Calamaro drammaturga, regista e attrice il cui talento e l’originale identità hanno conquistato critica e pubblico in Italia e all’estero, debutterà sabato 27 luglio a Venezia nella Biennale di Venezia – Biennale Teatro 2019.
Infine Occident Express, spettacolo interpretato da Ottavia Piccolo, scritto da Stefano Massini, saggista, sceneggiatore e drammaturgo italiano tra i più rappresentati nel mondo, sarà a Buenos Aires, da venerdì 17 a domenica 19 maggio, presso il Teatro San Martin.
“Credo che sia necessario – afferma il direttore dello Stabile umbro Nino Marino – per un teatro come il nostro nel suo ruolo di istituzione pubblica di rilevanza culturale nazionale, sostenere e promuovere i propri artisti all’estero, da una parte per far conoscere i nuovi linguaggi della scena e la nuova drammaturgia, dall’altro per mantenere un confronto vivo con le più interessanti istituzioni culturali dei diversi paesi. Ci piace pensare di poter contribuire in questo modo al consolidamento di un ideale di cultura europea.”
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