Niente caccia alla tortora nella preapertura di domenica primo settembre in Umbria. E’ quanto ha decretato il presidente del Tar, Pierfrancesco Ungari, accogliendo l’istanza cautelativa d’urgenza contenuta nel ricorso presentato per conto delle associazioni ambientaliste (Lipu, Wwf, Lav, Enpa, Lndc) tramite l’avvocato Andrea Filippini. Con la quale appunto si chiedeva di impedire il prelievo della tortora selvatica.
Oltre al giudizio di merito (con la trattazione collegiale in camera di consiglio fissata per il 24 settembre) nel quale gli ambientalisti contestano il Calendario venatorio dell’Umbria sulla data di chiusura della caccia per turdidi, uccelli acquatici e beccacce, perché difforme rispetto a quanto previsto nei Key Concepts europei.
“In base agli atti acquisiti al fascicolo processuale – si legge nel decreto del presidente del Tar, con riferimento alle controdeduzioni presentate dall’Ente, insieme a quelle di alcune associazioni venatorie – non emerge che la Regione abbia fatto piena e corretta applicazione dell’art. 19 della legge 157/2992, per quel che concerne l’esercizio, alla luce delle evidenze tecnico-scientifiche pro tempore disponibili, del potere-dovere di vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia a determinate specie di fauna selvatica di cui all’articolo 18, per importanti e motivate ragioni connesse alla consistenza faunistica, nonché di intervenire per circoscrivere ulteriormente il prelievo venatorio laddove l’emerga l’esigenza di escludere la caccia a determinate specie di uccelli o di circoscrivere il periodo di caccia, per ragioni connesse alla consistenza faunistica”.
(a seguire servizio completo)