Si è tenuta al Baio una interessante tavola rotonda da titolo “La necessità di un riequilibrio della produzione del tabacco. Potranno essere sostituite alcune superfici con la messa a dimora di piante officinali?”.
L'incontro è stato promosso da ARPT, Società Cooperativa Agricola di Produttori Tabacco, ed è stato un consuntivo dei risultati ottenuti dal progetto FITOS (Filiera Integrata Trasformazione Piante Officinali a Sistema), studio sperimentale sulla fattibilità tecnico-economica e trasferibilità operativa della filiera delle piante officinali in Umbria in sostituzione di alcune piantagioni di tabacco.
Erano quindi presenti i rappresentanti dei vari anelli della filiera, tutti interessati a ciò che tale progressiva sostituzione di parte delle piantagioni di tabacco con piante officinali possa avvenire.
L'argomento, particolarmente sentito in Umbria in quanto tra le poche regioni Italiane (con Veneto e Campania) particolarmente vocata alla produzione di tabacco, trae spunto da una esigenza “Europea” di ridurre le superfici agricole adibite alla coltivazione del tabacco quasi come se ciò automaticamente portasse ad una riduzione del numero dei fumatori. Al di là dell'inesistenza del nesso logico tra le due situazioni, ciò che ha evidenziato il giornalista Ernesto Diffidenti de Il Sole 24 ore, moderatore dell'incontro, è che tale cosa rappresenta comunque la realtà dei fatti e quindi va affrontata in quanto le direttive comunitarie in termini di aiuti all'agricoltura tenderanno,in virtù di ciò, a penalizzare alcuni tipi di coltivazioni, tra cui il tabacco.
Il presidente dell'ARPT Oriano Gioglio ha comunque sottolineato che, nonostante i produttori di tabacco abbiano una buona redditività dalla loro attività, si sono dimostrati sensibili a tale tipo di possibile metamorfosi, anche perchè ridurre le superfici significherebbe ridurre la quantità prodotta con un conseguente innalzamento del prezzo.
Il Dottor Andrea Primavera, Preesidente della FIPPO ha quindi dimostrato, dati alla mano, come il mercato nazionale sia in grado di assorbire una produzione di piante officinali provenienti dalla riconversione di circa il 15% dei terreni attualmente adibiti a tabacco e a dare manforte a tale tesi si è aggiunta la testimonianza del Dottor Cesare Grassetti, medico specialista, che ha parlato delle proprietà curative e preventive delle piante officinali e del loro crescente utilizzo in medicina.
Il Prof. Alessandro Menghini, docente di Botanica farmaceutica all'Università di Perugia, ha evidenziato come la coltivazione del tabacco abbia moltissimi aspetti tecnici in comune con quella delle piante officinali, ragion per cui la conversione produttiva dall'una all'altra coltivazione è possibile e sostenibile.
Particolarmente significativa la testimonianza di Nevio Scala, ex allenatore di calcio (Parma, Spartak Mosca, ecc.) agricoltore veneto del tabacco per tradizione familiare che si è dichiarato molto interessato e ben disposto a riportare nella sua regione, ai suoi colleghi, quanto appreso in questa interessante trasferta umbra.
L'ultima parte dell'incontro è stato appannaggio del dirigente regionale Boldrini, che dopo aver portato i saluti dell'Assessore Fernanda Cecchini, impossibilitata a partecipare per impegni di Consiglio Regionale, ha risposto con cortesia e competenza alle tante domande tecniche degli agricoltori intervenuti.