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Il Serendipity suona bene anche col jazz. Splendida serata con Ottolini & Sousaphonix – Foto, guarda

Cena e concerto a base di jazz and blues, la scorsa sera al Serendipity di Foligno. La sala, generalmente dedicata alle esibizioni live e alla danza sfrenata degli avventori, è stata totalmente stravolta per l’occasione. Non più uno spazio vuoto in cui sfogare il ballo, ma un insieme di tavoli allestiti per cenare e, di seguito, ascoltare il concerto comodamente seduti, come più si addice al genere presentato: un locale jazz. Luci soffuse, piatti ricercati e, in concomitanza dell’ultimo piatto, il tiramijazz, ha avuto inizio la performance di Mauro Ottolini & Sousaphonix. Fiati, trombe, tromboni, sax, clarinetti, cornette, banjo, chitarre, batteria, bassi contrabbassi e liuti, con una menzione speciale per Vincenzo Vasi che tra theremin e giocattoli ha incantato e divertito con la sua voce, e con i suoni gutturali emessi quasi in preda a possessione diabolica da parte di uomini, donne, animali e caloriferi. Versi e suoni scuotono il volto contornato da enormi favoriti che si muovono comunque al ritmo jazz della band. I suonatori degli strumenti più o meno consoni sono ottimamente guidati da un Mauro Ottolini in grande forma avvolto nel sousaphone bianco personalizzato, alla cui rotondeggiante carica si contrappone la longilinea seriosità di Dan Kinzelman al sax. Contrapposizione visiva, non sonora, dato che tutti gli strumenti si sposano alla perfezione, amalgamati dalle splendide voci femminili. Si apprezzano così, piacevolmente seduti e sazi, immedesimati in un'atmosfera intima e rilassante , le diffcili sonorità del jazz dell' America 'anni '30.
mutsy – sacip