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Il sei settembre sciopero generale. Cgil in piazza a Perugia e Terni

Anche l'Umbria si prepara allo sciopero generale di otto ore indetto dalla Cgil per il sei settembre, in aperta contestazione con le misure previste dalla manovra in questi giorni allo studio delle camere. Come annunciato ieri in una conferenza stampa del sindacato promotore, in regione lo sciopero generale sarà accompagnato da una doppia manifestazione a Perugia e a Terni.

“Questa manovra non solo è ingiusta e insopportabile perché colpisce per l'ennesima volta i soliti noti, lavoratori dipendenti, pensionati, fasce deboli del Paese senza toccare minimamente i ricchi e gli evasori fiscali, ma è anche un colpo letale per l'Umbria perché non rilancia la crescita e si accanisce sul welfare, andando ad aggravare ulteriormente la situazione di crisi che stiamo già vivendo pesanemente”, ha detto nel corso della conferenza stampa il segretario generale della Cgil regionale, Mario Bravi, accompagnato dai membri della segreteria, Raffaella Chiaranti, Gianfranco Fattorini, Vincenzo Sgalla e Graziano Massoli.

“Uno sciopero inevitabile”, ha detto Bravi, sulle cui ragioni “nessuno può mettere la testa sotto la sabbia”. La Cgil ha annunciato di aver intrapreso ieri una serie di incontri con istituzioni (i parlamentari umbri, oggi la presidente della Regione, il due settembre l'Anci), forze politiche e associazioni, per invitare tutti (Cisl e Uil comprese) “a prendere posizione su questa manovra così pesante per l'Umbria e a confrontarsi sulle controproposte della Cgil”.
Contromanovra – Sulla falsa riga di quanto fatto dal Pd nelle scorse settimane, anche la Cgil ha predisposto una “contromanovra” che, “a saldi invariati, dimostra come sia possibile rispondere all'emergenza internazionale in una maniera diversa, improntata all'equità e alla giustizia sociale. Quindi, no all'aumento dell'Iva, che colpisce indiscriminatamente tutti i cittadini e i consumatori e no ai nuovi tagli generalizzati agli enti locali, che si ripercuotono sul welfare e sui servizi. Sì invece ad una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze, ad un'imposta straordinaria sui grandi immobili, al dimezzamento del numero dei parlamentari, ad una lotta serrata all'evasione fiscale per reperire risorse da investire sull'occupazione giovanile e sulle politiche industriali”.
“Questo è tanto più fondamentale per una regione come la nostra – ha sottolineato Bravi – dove alle grandi crisi già aperte, dal polo chimico alla siderurgia, passando per la Merloni, si aggiungono continuamente nuove vertenze, come quella della Ims di Spoleto (ex Pozzi) dove 300 lavoratori entrano in questi giorni in cassa integrazione”.

Manifestazioni – Lo sciopero generale di martedì 6 settembre sarà accompagnato in Umbria da due manifestazioni provinciali. A Perugia alle ore 10 in piazza della Repubblica, con la partecipazione di Agostino Megale, segretario nazionale della Fisac Cgil. A Terni, sempre alle ore 10, in viale della Stazione, davanti alla Provincia, con la partecipazione di Marco Di Luccio, coordinatore del dipartimento organizzazione della Cgil nazionale.

Feste laiche – Intanto, la Cgil ha avviato la raccolta di firme per una petizione che chiede di non cancellare le feste laiche del 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno: mentre irrisorio è il beneficio economico che ne deriverebbe – spiega la Cgil – i costi civili sul versante della memoria e dell’identità sarebbero, se la norma venisse confermata, di gran lunga maggiori. “Un ulteriore motivo – ha concluso il segretario della Cgil dell'Umbria Bravi – per contrastare questa manovra con lo sciopero generale”.