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Il Risorgimento umbro in mostra a Palazzo Cesaroni dal 29 ottobre

Presentata a palazzo Cesaroni la mostra storico documentale “Arte e patriottismo nell'Umbria del Risorgimento” . La mostra promossa dal consiglio regionale sarà inaugurata sabato 29 ottobre alle 17 e resterà aperta da domenica 30 al 20 dicembre 2011. L’inaugurazione e coinciderà con la riapertura effettiva di Palazzo Cesaroni e della storica Sala Brugnoli, dopo i lavori di consolidamento, restauro e pulitura della facciata esterna.

L’esposizione che nasce come tributo ai centocinquanta anni di storia dell'Italia, mette in mostra documenti, testimonianze inedite, cimeli, quadri, oggetti preziosi degli anni del Risorgimento umbro, conservate dalle istituzioni umbre, compresi i comuni più piccoli ma anche da tantissime famiglie private.

In ragione di tanta documentazione ritrovata, che ha sorpreso gli stessi curatori coordinati da Massimo Duranti, l'esposizione si annuncia come una novità assoluta, piena di sorprese e di documenti inediti su un periodo che, ha ricordato Claudia Minciotti Tsoukas, storica del periodo, dimostra l'entusiasmo e i grandi idealità che accomunarono tanti umbri, soprattutto giovanissimi nella lotta per l'indipendenza.

La mostra organizzata in quattro sezioni che ripercorrono gli anni del Risorgimento in Umbria, è documentata da un ricco catalogo della casa editrice Effe Fabbri ed è stata realizzata grazie al prezioso contributo di studiosi ed esperti in materia coma Massimo Duranti, Domenico Cialfi, Alessandra Migliorati, Claudia Minciotti Tsoukas, Antonella Pesola e Mario Squadroni.

Si potranno apprezzare documenti storici inediti e di grandissimo valore storico come la preziosa Costituzione, assicurata per un milione di euro e ora custodita nella biblioteca Augusta. L’originale sarà esposto al pubblico solo per i primi tre giorni di mostra e verrà poi sostituita con una copia per evitare i possibili danni prodotti dalla luce. Sarà esposta anche una sella da cavallo appartenuta ad Anita Garibaldi e tra i quadri, cimeli e monete cartacee rarissime, ci sarà anche un'assoluta rarità: il barchino di quattro metri denominato “Beccaccino” con cui Garibaldi nel 1867 fuggì da Caprera dov'era relegato. (fd)