TERNI – “No al Decreto Sblocca Italia, Terni non può sopportare nuovi termovalorizzatori”. Si può riassumere così l’appello lanciato dal Psi di Terni che oltre a gridare a gran voce la propria contrarietà all’installazione di nuovi ecomostri invita la maggioranza a mobilitarsi per impedire che ciò accada: “Diciamo no all’ipotesi di rilascio di nuove autorizzazioni per la termovalorizzazione di rifiuti a Terni. In questa area il tasso di inquinamento è già di per sé elevato (quasi tutti i valori monitorati dall’Arpa sono al limite), non si può pensare di costruire un nuovo termovalorizzatore portando rifiuti da altre regioni, né di autorizzare quelli già esistenti a smaltire ulteriori quantitativi rispetto a quelli già previsti”.
La notizia che circola in questi giorni sulla richiesta da parte di alcune aziende private di poter utilizzare come combustibile, nei propri impianti, rifiuti di vario genere, provenienti anche da fuori regione ha fatto scattare l’allarme in casa Psi.
“Noi socialisti – dicono ancora dalla segreteria ternana – non siamo mai stati contro lo sviluppo e tanto meno le nuove tecnologie che riguardano l’ambiente, come per esempio le energie alternative quali fotovoltaico, eolico, i termocombustori e l’utilizzo delle biomasse. Ma in questo caso dichiariamo un netto no a ogni ipotesi di ampliamento autorizzativo degli impianti esistenti, così come ci opporremo a ogni ipotesi di realizzazione di nuovi, prevista dal decreto Sblocca Italia del Governo Renzi. Rispetto a questa decisione del Governo, le istituzioni locali, partendo dal Comune di Terni fino alla Regione Umbria, ci sono sembrate in un primo momento troppo poco combattive. È ormai di dominio pubblico che nel piano nazionale, che prevede opere pubbliche di interesse sovraregionale, a decidere sarà il Governo nazionale”.
“Noi chiediamo alla società civile ternana e a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione che amano la città – concludono i socialisti –, di attivarsi dal prossimo mese di settembre in modo serio e concreto contro ogni ipotesi di costruzione di nuovi impianti per la combustione di rifiuti, siano essi di qualsiasi tipo, fossero anche i più sicuri e moderni esistenti sul mercato”.