Claudio Bianchini
Senza perderci subito in elaborazioni statistiche ed analisi di flussi elettorali, andiamo diretti alla domanda che da alcune ore inizia a serpeggiare negli ambienti politici cittadini.
Ci può scappare un sindaco del Movimento Cinque Stelle?
In politica l’unica certezza è che può succedere di tutto e il contrario di tutto: exploit imprevisti, leader eclissati dal giorno alla notte, partiti cannibalizzati, dimissioni chock e ritorni eccellenti. Ma i dati che abbiamo sotto mano sono quelli usciti dalle urne folignati lunedì sera e in base a quelli risulta possibile quantomeno un ballottaggio tra la coalizione di centrosinistra ed i grillini. Sulle rive del Topino i seguaci di Beppe Grillo hanno fatto il pienone, sul torrino del Palazzo Comunale sventola virtualmente la bandiera con le cinque stelle gialle.
Elazioni Politiche e Comunali non sono comparabili
A questo punto la premessa è d’obbligo, non si possono in alcun modo rapportare i dati delle elezioni politiche con quelli delle elezioni amministrative, in particolar modo con quelle per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale. Lo conferma la storia politica e lo sanciscono i dati. Basti pensare che, pur votando nella stessa giornata per il rinnovo del Parlamento Europeo, per quello dei Consigli provinciali e per i sindaci e consigli comunali, avendo quindi in mano in una volta sola le quattro schede, le percentuali che poi escono dalle urne una volta spogliate, sono totalmente diverse e in qualche caso persino contrastanti. Ma fatta questa premessa, quantomeno doverosa, si può comunque avanzare un’analisi politica.
Le proiezioni indicano ballottaggio
Se si volessero fare delle proiezioni elettorali di queste politiche sulle future comunali allora sì, il sindaco di Foligno potrebbe essere un grillino. Il Movimento Cinque Stelle ha il 28,58% mentre la coalizione di centrosinistra arriva al 33,09%. Questo già determinerebbe un ballottaggio. E al secondo turno tra un candidato del Partito Democratico o di Sinistra Ecologia e Libertà (cosa meno probabile) ed un esponente di Beppe Grillo, a chi andrebbero i voti della coalizione di centrodestra? Gli elettori berlusconiani metterebbero più volentieri la croce sul simbolo del PD o su quello del Movimento Cinque Stelle? Preferirebbero la continuità o un rinnovamento per quanto incerto e tutto da verificare? A poco, almeno con questi dati, servirebbe il modesto 2,31% della sinistra radicale di Ingroia. Ininfluente anche il 10,61% raccolto dalla mini coalizione di centro di Mario Monti.
Viene da sinistra il 60% dei grillini folignati
A Foligno il PD ha perso 5.529 voti, la coalizione di centrodestra 5.534 mentre Grillo ne ha raccolti 9.409 si deve poi considerare che ci sono stati 2.655 votanti in meno, che la sinistra radicale è ridotta al lumicino e l’Italia dei Valori è scomparsa, quando invece aveva 1259 voti. In base a ciò, facendo un mix tra analisi politica e ipotesti statistiche, si potrebbe dire che nella città della Quintana ben oltre il 60% dei seguaci di Grillo provengono dalla coalizione di centrosinistra. Se questi, che valgono circa un 16% dell’elettorato totale, non rientreranno nei confini dell’attuale maggioranza, potrebbe accadere di tutto.