Il tavolo istituzionale si riunirà di nuovo e sarà la Prefettura a riconvocarlo, a breve ma in data da stabilirsi; l'Ufficio provinciale del lavoro sarà sollecitato per risolvere la questione del contratto integrativo scaduto da 13 mesi: questi i risultati ottenuti dalle Guardie particolari giurate della Provincia di Perugia e dalla segreteria Fisascat Cisl Umbria ricevuti dalla Prefettura questa mattina, 10 giugno, a seguito di un presidio ai cancelli in Piazza Italia, al quale ha preso parte anche il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra.
A spingere le bandiere in piazza è stata la necessità di sbloccare una situazione incresciosa e non più tollerabile: a 6 mesi dalla scadenza del Ccnl e a 13 mesi da quella del Contratto integrativo provinciale, dopo la presentazione della piattaforma, non è stato possibile avviare alcuna trattativa.
“La controparte – ha spiegato il segretario generale regionale Fisascat Cisl Umbria Valerio Natili – ancora non si è seduta al tavolo, anche se noi abbiamo rinnovato puntualmente e in modo sistematico l'invito”.
“Da questo atteggiamento, che non garantisce né il lavoratore, né la sicurezza, né la formazione – ha affermato il segretario generale territoriale Cisl di Perugia, Antonio Cascianelli – scaturisce il dumping contrattuale: la controparte si deve adeguare a certi standard, ben superiori da quelli esistenti. La sicurezza – ha poi continuato- è l'altra questione chiave, che deve trovare pronta risoluzione”.
Sauro Minestrini, dell'esecutivo Fisascat Cisl di Perugia, ha esemplificato alcune situazioni ben oltre il limite della sicurezza: “Se il nostro lavoro si bloccasse – ha fatto sapere Sauro Minestrini – ne risentirebbero il trasferimento dei valori e la sicurezza notturna: il più delle volte ci troviamo a svolgere il nostro lavoro da soli, con conseguenti gravi rischi alla nostra incolumità e alla sicurezza dei cittadini”.
Salari da fame, sicurezza minima, solitudine nell'espletazione di missioni importanti e a volte anche pericolose: questi alcuni dei temi che sono stati anticipati in Prefettura, ma che saranno portati all'attenzione delle controparti al più presto. “Se non avremo risposte a breve – ha fatto sapere la Fisascat Cisl Umbria – ci vedremo costretti a nuove forme di mobilitazione. Speriamo che questa iniziativa possa servire a coinvolgere anche le altre organizzazioni sindacali di settore che, fino a questo momento, hanno dimostrato indifferenza rispetto alla questione”.
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