I presepi di Città di Castello sono arrivati anche alla Camera dei Deputati. Nella galleria dei presidenti di quest’ultima, infatti, è presente da qualche giorno un’opera realizzata dai presepisti tifernati, rappresentativa della scuola umbra e dell’Italia. La scelta, in questo Natale 2013, è caduta su Città di Castello, che “dopo quindici anni di formazione ed impegno, vede riconosciuta ufficialmente la propria scuola e la qualità dei presepisti dalla maggiore istituzione nazionale. E per noi è un grande onore” ha dichiarato il presidente dell’associazione Amici del presepio di Città di Castello Gualtiero Angelini, incontrando l’onorevole Caterina Pes, membro della Segreteria della Camera, nella Sala del Cavaliere, alla presenza dell’onorevole Walter Verini, che ha seguito la candidatura del presepio tifernate fin dall’inizio, e dell’onorevole Anna Ascani. Anche i deputati locali Giampiero Giulietti, Gianpiero Bocci e Rocco Girlanda, nel corso della giornata, hanno avuto modo di complimentarsi con i tifernati per la bella iniziativa. L’opera, collocata nella Galleria dei presidenti, è un lavoro corale di due metri per uno, con 40 personaggi di 35 centimetri, inserita in una scenografia realizzata da tutti i presepisti. In rappresentanza del Comune, nella trasferta romana, c’era l’assessore alle Politiche sociali Andreina Ciubini, che al ritorno ha sottolineato la calorosa accoglienza ricevuta e l’apprezzamento per ciò che Città di Castello, con la mostra e la rinata scuola presepistica, sta compiendo nella valorizzazione di questo emblema di devozione popolare. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della “XIV Mostra internazionale di arte presepiale” nel cui programma è stato inserito il libro “Il lungo viaggio dei pastori”, scritto a quattro mani dal presepista napoletano Enrico Fariello e da Gennaro Rovito, direttore di penitenziari con un cuore da presepista e con la convinzione che il presepio possa aiutare a ritrovare la propria strada anche a chi si perde, come accaduto ai pastori. In un’affollata Sala Santo Stefano, Farriello ha parlato della storia dei pastori, a partire da alcuni tipi umani risalenti alla civiltà mesopotamica di tremila anni fa, di contaminazioni con i vangeli apocrifi, nell’ipotesi che uno dei Re Magi fosse in realtà una maga, e del legame ancestrale con lo spirito di Napoli, che nel ‘700 rifonda l’iconografia del presepio, ispirandosi alle rovine di Pompei, all’attualità e alla sapienza di vita partenopea. Anche don Giancarlo Lepri, parroco della Cattedrale, è intervenuto al dibattito durante il quale Gualtiero Angelini ha ricordato come “la mostra di Città di Castello sia cresciuta sul livello delle opere esposte ma soprattutto sui rapporti umani sviluppatisi intorno al presepio, in riferimento all’amicizia con gli autori e al supporto costante e generoso dell’associazione napoletana”. E per chiudere in tema i canti natalizi eseguiti da Brunella Tacchini su musiche del maestro Marcello Marini.
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